E’ stato affidato alla società cooperativa Mémosis di Lodi il servizio di ricognizione del materiale documentario conservato presso la sede dell’Archivio storico comunale di via Fissiraga.
L’edificio, chiuso al pubblico dallo scorso aprile per inagibilità, determinata dalla mancanza di requisiti minimi di idoneità che garantiscano l’incolumità degli utenti e del personale e la tutela del patrimonio archivistico, ospita ad oggi numerosi fondi, frutto di versamenti avvenuti nel corso dei secoli da parte delle istituzioni del territorio. Questi materiali non risultano sempre facilmente identificabili, di conseguenza si è reso necessario ricorrere a personale specializzato che possa ricostruire l’esatta collocazione e l’origine dei documenti.
“L’operazione è propedeutica al trasloco dell’intero Archivio in una sede provvisoria, prima della collocazione definitiva, individuata nel complesso dell’ex Linificio di Piazzale Forni per cui attendiamo il parere della Soprintendenza - spiega l’assessore alla Cultura Lorenzo Maggi -. Prima di procedere al trasferimento del patrimonio archivistico, occorrerà una nuova e rigorosa ricognizione di tutti i documenti custoditi in via Fissiraga che può essere effettuata solo da esperti. È evidente che non abbiamo a che fare con i volumi di una libreria o di una biblioteca moderne, ma con circa 3,5 km lineari di documenti di valore storico che richiedono speciali precauzioni e sottostanno a precise regole di conservazione dettate dalla Soprintendenza con cui ci siamo confrontati in questi mesi con l’obiettivo di individuare un ambiente finalmente adeguato alle normative relative alla custodia dei beni culturali”.
Gli archivisti della cooperativa Mémosis completeranno nell’arco di un mese la ricognizione, che è stata aggiudicata con un impegno di spesa complessivo pari a 4.941 euro, iva compresa.
L’Archivio storico comunale, che occupa dal 1987 la sede di via Fissiraga, conserva i documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi dal XIV secolo al 1980, e altri fondi di interesse storico per tutto il territorio lodigiano, tra cui l’Archivio notarile sussidiario di Lodi e Crema, con la documentazione prodotta dai notai che hanno rogato sul territorio delle due città dal XIV secolo fino al 1861, l’Archivio del Tempio civico dell’Incoronata di Lodi (1241-1930) e i fondi archivistici dell’Ospedale Maggiore di Lodi (1155-1970) e del Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana (XI-XX secolo).
Lodi, 23 ottobre 2019