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Mostra fotografica "Cartoline dal fronte"

In occasione del centenario della fine della Grande Guerra, il Comune di Lodi promuove la mostra fotografica "Cartoline dal fronte" di Sergio Perotti e Anna Chiara Fumagalli, che prende spunto dalla corrispondenza scambiata tra signorine di Lodi (Madrine di guerra) e Ufficiali al fronte.
Il ruolo delle Madrine di guerra nasce durante la Prima Guerra Mondiale quando gli ufficiali, accorgendosi che i soldati che non ricevevano mai lettere cadevano in uno stato di malinconia e disperazione, chiesero alle donne italiane di iniziare un rapporto epistolare con i soldati al fronte.

La frequenza con la quale i soldati al fronte scrivevano a casa è la dimostrazione di quanto fosse urgente la necessità di scrivere e ricevere posta. L’esperienza di guerra è tanto traumatica da riuscire a trasformare la scrittura in uno strumento di sopravvivenza, scrivere rappresenta la possibilità di testimoniare la propria esistenza in vita, di rassicurare i propri cari, ma svolge anche la funzione terapeutica di allontanare momentaneamente e virtualmente i soldati dagli orrori della guerra.

Durante il periodo bellico si conta che transitarono da e per il fronte, con il ritmo di circa due milioni e settecentomila invii al giorno, quasi quattro miliardi di corrispondenze ordinarie.

Esporrà da martedì 18 dicembre 2018 a sabato 12 gennaio 2019, presso la Biblioteca Laudense di Lodi.

La mostra si compone di 13 pannelli fotografici in cui si è fatto dialogare materiale fotografico proveniente da un archivio familiare, risalente all’epoca della Grande Guerra, con scatti realizzati nel 2018 dai due fotografi durante il loro viaggio alla ricerca delle tracce tangibili di manufatti militari dell’epoca, ancora presenti sul nostro territorio.

Ne è scaturito un racconto tra passato e presente emozionante, oltre che nell’espressione dell’azione eroica, nel desiderio che emerge forte dalle immagini d’epoca, della ricerca di una normalità in mezzo alla follia della guerra.


foto dal fronte
 
 

"Ci sono luoghi dove non siamo mai stati ma ai quali sentiamo di appartenere.Storie che incontriamo casualmente, in un vecchio album di famiglia o nell’accenno di un racconto, che ci risuonano e ci fanno desiderare di cercare, di capire, di riempire i vuoti tra un frammento e un altro.Abbiamo così scoperto che nel periodo della prima guerra mondiale era consuetudine tra i soldati tenere corrispondenza con Signorine di buona famiglia, forse nemmeno conosciute di persona.Nei momenti di attesa tra un’azione militare ed un’altra, tra uno spostamento ed un altro al fronte o nelle retrovie, giovani, spesso giovanissimi uomini occupavano il tempo immaginando un mondo oltre la guerra, fatto di cortese corteggiamento di Signorine graziosissime ma anche di brevi accenni toccanti a compagni perduti.Una ricerca di normalità in mezzo all’assurdità di una guerra, istantanee di vita dal fronte nei momenti di pausa, di riposo, di ripresa fisica e mentale.
Ci siamo chiesti se visitando le trincee e i resti delle linee di difesa potessimo percepire l’eco di quei momenti.
Forse però la vera percezione è stata che la natura ed il tempo, complici, si stiano riappropriando dei luoghi e degli spazi allora teatro di battaglie ed ora di pace e bellezza, lasciando emergere solo qualche monito, qualche sbiadita traccia di muri a secco, trincee, rifugi ormai avvolti dal verde della vegetazione, cancellando inesorabilmente quegli attimi di vita sospesi.

La mente corre allora ad immaginare i pensieri di chi, cosciente di dove fosse, si rivolgesse a delle graziose ragazze di Lodi, alle parole di un libro, al piacere di una conversazione con un amico conosciuto al fronte."

Sergio Perotti - Anna Chiara Fumagalli

   



immagine della locandina



(17/12/2018)