IL SEGRETO DI NARCISO: CARLO SINI DESCRIVE LA SOLITUDINE DELLA LUSSURIA
La lussuria è il più rappresentativo tra i peccati d'incontinenza, e nasconde in sé un'avidità paradossale e paradossalmente solitaria. Su questo insiste Carlo Sini, ordinario di Filosofia Teoretica all'Università Statale di Milano, con esiti per molti veri sorprendenti, che non mancheranno di manifestarsi anche nell'incontro, intitolato Il segreto di Narciso, in programma venerdì 15 maggio (ore 18.00, cortile di Palazzo dei Filippini, corso Umberto I) nell'ambito del festival I sette peccati capitali. Lussuria!
Carlo Sini (Bologna, 1933), laureatosi con Enzo Paci, è attualmente titolare della cattedra di Filosofia Teoretica dell'Università Statale di Milano. È membro dell'Accademia dei Lincei e dell'Institut International de Philosophie di Parigi. Sini è stato tra i primi ad introdurre all'attenzione del pubblico italiano l'importanza dell'opera di Charles Sanders Peirce e ha inoltre proposto un filone di ricerca sulla convergenza teoretica dei percorsi filosofici di Peirce e Heidegger sul filo dell'ermeneutica, benché la sua formazione didattica fosse di orientamento prevalentemente fenomenologico.
La sua proposta teoretica si è in seguito concentrata sul tema della scrittura e sulla centralità dell'alfabeto greco come forma logica del pensiero occidentale. In particolare, in Figure dell'enciclopedia filosofica, Sini rende conto della radicalità del gesto istitutivo platonico e della nascita della filosofia, in modo da illuminare la genealogia della nostra civiltà e le figure del suo destino.
Questa pubblicazione si misura con nodi problematici e profondi della nostra cultura. Viene mostrata la verità del gesto filosofico di Platone nel tratto tecnologico della parola alfabetica che trasforma la relazione al mondo in "cosità". La pratica del concetto, infatti, in-forma il paradigma dell'oggettività e traduce le "sterminate antichità" dell'umano all'interno dell'ambito cronotopico della visione logica elaborata dalla scansione alfabetica del mondo (con la conseguente nascita del tempo e del sapere storico). All'educazione mitologica dell'uomo si sostituisce l'educazione psichica dell'anima nella rimozione delle qualità sensibili della vita vissuta. Prima operazione di ingegneria genetica che comporta sia la nascita del soggetto morale nel bio-politico (come Nietzsche aveva intuito), sia il conseguente destino nichilista rivelato dall'epoca contemporanea intesa come "epoca del disincanto", secondo la nota definizione di Max Weber.
Ma l'intreccio, che dalla preistoria conduce ai nostri giorni, rinvia al desiderio e all'iscrizione originaria che danza nelle figure della sessualità e della morte. La soglia così dischiusa, annunciata dalla verità analogica dell'evento mimato nella generazione, transita il movente desiderante nel "desiderio di vita eterna". Platone e la logica disgiuntiva hegeliana rappresentano i due poli più rilevanti di questa consapevolezza lancinante. Addirittura, tutta la filosofia platonica è probabilmente da pensare come la domanda più alta e profonda che sia mai stata posta alla sapienza dionisiaca.
E così, dagli ominidi alla società dell'informazione (sul filo delle pratiche che ne circoscrivono le traiettorie) la trama del senso transita dai "signa" ai "segni", disegnando le coordinate del nostro tempo e il predominio della visione scientifica e delle sue figure, che dileguano la consistenza oggettuale dell'oggettività, profilando nel rituale pubblico del potere finanziario, e nella conseguente imposizione dell'universalità oggettiva, un paradosso costitutivo che nasconde nuove e positive opportunità ancora tutte da scoprire (e attualmente mascherate dalla deleteria mercificazione imperante).
Delineando nuove occasioni di senso, le Figure dell'enciclopedia invitano a "sognare più vero", vale a dire ad abitare la conoscenza filosofica nell'esercizio dell'evento del significato nella concretezza delle sue pratiche. Ethos di una nuova scrittura della soggezione del mortale al desiderio, nell'apertura al transito della vita eterna.
Tra le opere di Sini, Passare il segno (Il Saggiatore, Milano 1981), Kinesis. Saggio d'interpretazione (Spirali, Milano 1982), I Segni dell'anima (Laterza, Bari 1989), Immagini di verità. Dal segno al simbolo (Spirali, Milano 1990), Etica della scrittura (Il Saggiatore, Milano 1992), Filosofia teoretica (Jaca Book, Milano 1994), Filosofia e scrittura (Laterza, Roma-Bari 1994), Teoria e pratica del foglio-mondo (ivi, 1998), Gli abiti, le pratiche, i saperi (Jaca Book, Milano 1996, 2003), Idoli della conoscenza (Cortina, Milano 2000), La libertà, la finanza, la comunicazione (Spirali, Milano 2001), La scrittura e il debito (Jaca Book, Milano 2002), Figure dell'enciclopedia in 6 vol. (Jaca Book, Milano 2004 e sgg), Archivio Spinoza. La verità e la vita (Edizioni Ghibli, Milano 2005), Il gioco del silenzio (Mondadori, Milano, 2006), Eracle al bivio. Semiotica e filosofia (Bollati Boringhieri, Torino, 2007), Da parte a parte. Apologia del relativo (Edizioni ETS, Pisa, 2008).
(12-05-2009)