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Mattonelle d'artista: la "Scuola di Gorlini" e Angelo Bocchioli

mattonelle d'artista

Inaugurazione giovedì 4 maggio, ore 17.30, Fondazione BPL

Le mattonelle artistiche del pavimento della Fondazione Banca Popolare di Lodi espongono, dal 4 maggio al 13 settembre i lavori di Acquarello: la scuola di Gorlini e Angelo Bocchioli.

Inaugurazione giovedì 4 maggio 2017, alle ore 17.30 presso la Fondazione Banca Popolare, in Piazza della Vittoria 39.

Acquerello: la scuola di Gorlini
Fulvia Gariboldi, Nicla Fiore, Ornella Franchi, Luciana Bonini, Francesca Sisti, Enrica Privitera, Lorella Cacciagrano, Patrizia Brero, Tito Fornasiero. Angelo Gorlini nasce a Milano dove vive e lavora. Dopo aver sperimentato varie tecniche pittoriche, nei primi anni ‘70, rimane affascinato dall’acquerello. Entrato nell’A.I.A. (Associazione Italiana Acquerellisti), ne diviene prima consigliere e, successivamente, Vice Presidente, Presidente e Presidente Onorario, continuando a condividere con artisti, galleristi, collezionisti ed amici questa grande passione, anche a livello internazionale. La passione per l’acquerello e il desiderio di trasmetterla, lo portano ad aprire una scuola per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa tecnica pittorica e per chi, pur conoscendola, vuole arricchirsi di nuove esperienze. Secondo il filosofo e critico d’arte Umberto Gavinelli, «per il tipo di rapporto con gli allievi e per la concezione del suo ruolo, più che una scuola quello di Gorlini è un seminario» perchè organizza sessioni di scambio e di arricchimento reciproco, in cui la tecnica del maestro fa da riferimento, senza l’imposizione di schemi o di formule accademiche, con molto spazio all’entusiasmo e all’interpretazione di chi partecipa.

Angelo Bocchioli
Nasce a Lodi nel 1946. Fotoamatore, apprende i rudimenti della fotografia frequentando il Fotoclub Barbarossa, storico punto di incontro lodigiano per appassionati, in grande fermento negli anni ’70 e ’80. Dopo una prima esperienza con la fotografia in bianco e nero, della quale si occupa fino alla stampa, l’era del digitale dà una svolta al suo “occhio” fotografico. Attratto dalla natura nei suoi aspetti particolari, a volte infinitesimi, spesso trascurati nella fretta del vivere quotidiano, rivolge la sua sensibilità verso l’arte spontanea che l’ambiente offre, riuscendo a coglierne momenti altrimenti sconosciuti o, semplicemente, fermando attimi sui quali l’osservazione di norma non si fissa, ma va oltre, scivola via. Nascono così raccolte di foto che diventano lavori organici: dal primo “Passato presente”, storiche foto sulla vita dei pastori in montagna, alle più recenti tra le quali “Arte glaciale”, “Riflessi”, “Arte liquida”. Fino all’attuale “Linee fluttuanti”, presentata in questa mostra con la scuola di acquerello di Gorlini, nella quale i corsisti reinterpretano le sue immagini fotografiche.

(28/03/2017)