Il Commissario Straordinario del Comune, Mariano Savastano, ha effettuato nelle giornate di lunedì 5 e di martedì 6 dicembre sopralluoghi presso i parchi dove sono attivi i migranti volontari impegnati nella seconda fase del progetto di lavori socialmente utili che vede coinvolti gli stranieri richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza presenti in città.
<<Dopo gli interventi straordinari di pulizia nei tre cimiteri cittadini realizzati nel periodo delle ricorrenze dedicate alla commemorazione dei defunti, le squadre di volontari sonora impiegate nella pulizia delle aree verdi pubbliche - spiega il Commissario - I primi parchi interessati sono stati quelli del Belgiardino e dell’Isola Carolina, oltre al Giardino delle Età di via delle Orfane. La programmazione dei servizi è coordinata dall’ufficio ecologia del Comune, che ha curato anche l’approvvigionamento del materiale necessario (scope, palette, pettorine, guanti, sacchi per la raccolta dei rifiuti)>>.
Progressivamente, gli interventi verranno estesi al parco di via Fascetti, al Parco Amico di via San Fereolo, al Parco delle Caselle , al Parco Martiri della Libertà, parco di via Grandi, parco di via Lago di Como, Parco dell’Isolabella, parco dell’Olmo, Lungo Adda, area verde in prossimità degli Orti di Selvagreca e area circostante la Ciclostazione di viale Trento Trieste. Le adesioni al progetto sono attualmente a quota 53, un contingente suddiviso in 2 squadre da 4 uomini e 9 squadre da 5.
<<L’ottima impressione che avevo ricavato dai sopralluoghi ai lavori nei cimiteri è stata confermata anche da queste visite nei parchi - sottolinea il Commissario – Le attività sisvolgono in un clima di grande serenità, con i migranti che dimostrano una volontà di impegno molto concreta e positiva, oltre alla capacità di organizzarsi in modo autonomo eresponsabile. Rispetto alle modalità utilizzate per gli interventi nei cimiteri, le squadre all’opera nei parchi hanno infatti rinunciato alla presenza di un tutor: questa scelta è statapresa d’intesa con gli educatori delle associazioni che gestiscono le strutture di accoglienza, proprio per favorire una effettiva responsabilizzazione dei volontari, che sistanno dimostrando perfettamente in grado di gestire la situazione e di garantire continuità al servizio, applicando puntualmente le indicazioni ricevute dal personale delComune>>.
<<Lo sviluppo del progetto - osserva il Commissario - sta confermando la validità dell’iniziativa, che rappresenta una concreta forma di integrazione, attraverso l’impegno lavorativo e in abbinamento all’altro elemento fondamentale costituito dall’apprendimento della lingua italiana. A questo proposito, giova ricordare che in base alla “Carta della buona accoglienza” la frequentazione per almeno 10 ore alla settimana di corsi di italiano è considerata un requisito indispensabile, sul cui rispetto devono essere svolte rigorose verifiche, come richiamato dalla Prefettura nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi con le associazioni>>.
Lodi, 7 dicembre 2016