L'Adda nasce dal Monte del Ferro nelle Alpi Retiche. Dopo aver disceso la Valle di Fraele giunge nel comune di Bormio, ove raccoglie le acque del torrente Frodolfo, prosegue lambendo anche la parte sud della città di Sondrio attraversando l'intera Valtellina, successivamente si immette presso Colico (Lecco) nel lago di Como. Le sue acque, dopo aver alimentato questo bacino lacustre, escono come suo emissario dall'estremità meridionale del Lario, nei pressi di Lecco, dove formano i piccoli bacini naturali di Garlate e di Olginate, prima di questi si incontra una piccola isola fluviale denominata Viscontea.
Dopo aver attraversato il territorio del Meratese si dirige quindi verso Sud ricevendo il fiume Brembo presso Canonica d'Adda (Bergamo). Nei dintorni di Cassano d'Adda (Milano) sbocca nella Pianura Padana e versa la maggior parte delle proprie acque nel canale della Muzza, che riacquisterà a Castiglione d'Adda (Lodi).
Da Cassano piega in direzione Sud-Est e perde altre acque in favore del canale Vacchelli a Merlino (Lodi), attraversa la città di Lodi, per poi accogliere le acque del fiume Serio presso Montodine (Cremona).
Subito dopo attraversa Pizzighettone (CR) e confluisce nel fiume Po presso Castelnuovo Bocca d'Adda (Lodi) a circa 36 m s.l.m., tra Piacenza e Cremona.
Lunghezza: 313 km
Portata media: 187 m³/s
Bacino idrografico: 7.979 km²
Altitudine della sorgente: 2.237 m s.l.m.
Nasce: Val Alpisella (Stelvio)
Sfocia: Po fra Castelnuovo Bocca d'Adda (LO) e Spinadesco (CR)
Regioni attraversate: Lombardia
Inaugurato il 25 ottobre 2014 il nuovo pontile per l'attracco di imbarcazioni fluviali in zona Isolabella (raggiungibile a piedi ed in bicicletta dal lungoadda Bonaparte, accesso con auto dal parcheggio di via Massena), ogni primavera/estate il Comune di Lodi ed il Consorzio Navigare l'Adda promuovono crociere turistiche sul fiume.
Per consultare il programma delle navigazioni, per prenotazioni e maggiori informazioni consultare il seguente sito:
La flora presente in questi tratti del fiume è rappresentata da varie specie vegetali: coltivate, come il pioppo bianco (Populus alba) ed il trifoglio comune (Trifolium pratense); selvatiche, come l'acero campestre (Acer campestre), il campanellino estivo (Leucoium aestivum), l'equiseto(Equisetum arvense), l'olmo campestre (Ulmus minor), l'ontano nero (Alnus glutinosa), la quercia farnia (Quercus robur), il salice bianco e grigio (Salix alba e cinerea), il Salicone (Salix caprea), il sambuco nero (Sambucus nigra), il sanguinello (Cornus sanguinea), le tife (Typha latifolia).
Altrettanto diversificata la fauna selvatica: l'airone cinerino (Ardea cinerea), il biacco (Coluber viridiflavus), il colombaccio (Columba palumbus), il cuculo (Cuculus canorus), la donnola (Mustela nivalis), la garzetta (Egretta garzetta), il gruccione (Merops apiaster), la lepre (Lepus europaeus), la natrice dal collare e tassellata (Natrix natrix e tessellata), la nitticora (Nycticorax nycticorax), l'orbettino (Anguis fragilis), il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), la poiana (Buteo buteo), la rana temporaria (Rana temporaria), il ramarro (Lacerta viridis), il tasso (Meles meles), il tritone comune (Triturus vulgaris). Nelle zone adiacenti Rivolta d'Adda e Camairago (Lodi) vi sono boschi protetti e circoscritti in cui vivono animali come il cinghiale (Sus scrofa) ed il daino (Dama dama).
Dei monumenti presenti lungo le sponde dell'Adda sono da ricordare il Forte di Fuentes (Colico), la fortezza di Trezzo sull'Adda e la città murata di Pizzighettone, imponenti esempi di architettura militare.
Il corso del fiume già sul nascere attravesa la splendida zona montuosa dell'Alta Valtellina immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio fino al raggiungimento dell'antico Contado di Bormio, vi sono poi altri parchi naturalistici, come quelli di Rivolta d'Adda, Zelo Buon Persico (Lodi) e Camairago. Interessante pure il cosiddetto «Traghetto di Leonardo», che collega Imbersago (Lecco) a Villa d'Adda (Bergamo), fedele ricostruzione di un progetto ideato da Leonardo da Vinci.
Da ricordare anche il Ponte di Paderno, lungo 226 m ed alto 80 sopra il livello del fiume, formato da un'unica campata in ferro.
Con l'argine lungo la strada per Boffalora ( 3.500.000; opera progetta e realizzata dal Comune) e quello sulla sponda destra dal ponte N.Bonaparte al quartiere Martinetta ( 4.000.000, intervento finanziato ed eseguito da Aipo) la città è più sicura e attrezzata per resistere anche ad eventi come l'alluvione del 2002.
Giunge così a conclusione il piano di messa in sicurezza, che ha visto il Comune investire risorse per circa 9 milioni di euro dal 2005 ad oggi.
Accedi al portale Amministrazione trasparente per consultare il Piano di emergenza comunale, predisposto in collaborazione con la Protezione Civile, in caso di rischio idraulico.