Affollato incontro tra alunni delle scuole medie e una classe del 'Maffeo Vegio' di Lodi - oltre 100 i presenti, oltre alle insegnanti - e 'Amnesty International Italia' all'interno della rassegna "Generare Futuro". Ospitati dalla Scuola diocesana di via Legnano in un'Aula Magna gremita, alle ore 11.00 di venerdì 6 maggio i ragazzi hanno concluso il percorso che li ha condotti, attraverso alcune letture guidate dall'associazione 'Fabularia', alla scoperta dei diritti umani.
Le classi coinvolte sono state la IC Lodi V , 2°B - prof. Cesarini, la IC Lodi III, la 2°E - prof. Rozzi e la 2C - prof. Esposito, la Scuola Diocesana, 3°A - prof. Vignati e la 2D del Maffeo Vegio. Hanno ascoltato parole all'apparenza semplici e di uso comune - diritti, libertà, rispetto, voto, umanità - che hanno assunto connotati più profondi e precisi.
"Se acquisire un diritto può essere facile, perderlo è velocissimo" - ha affermato nella sua presentazione la responsabile di Amnesty International, Sonia Forasiepi.
Con una tecnica coinvolgente, l'associazione ha presentato ai giovanissimi alunni una panoramica attuale sul tema dei diritti umani, sanciti all'interno della Dichiarazione universale dei diritti umani del 10 dicembre del 1948, legando questo atto fondamentale all'attività di Amnesty International, l'ONG nata nel 1961 che, attraverso gli appelli ai Governi nazionali, si mobilita in favore della soluzione di situazioni lesive della dignità delle persone.
"Anche i bambini, così come gli adulti - ha ricordato Forasiepi - hanno i loro diritti, sanciti nel 1989 dalla 'Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia', firmata da tutti i Paesi al mondo tranne gli Stati Uniti. Nessun diritto umano dovrebbe essere negato, perché è acquisito al momento della nascita da ciascun uomo".
Il piccolo seme di umanità, essenziale per generare un futuro migliore come vuole il tema della rassegna culturale, è stato colto con passione dagli studenti, che hanno partecipato alla riflessione attraverso riflessioni personali originali e, a volte, anche curiose.
Andrea Bruni
Lodi, 6 maggio 2016