Il 19 febbraio 1634 nacque a Lodi Francesco De Lemene.
Appartenente ad una delle famiglie nobili più antiche della città, fu un instancabile animatore della vita mondana e culturale cittadina: organizzò concerti, balli e rappresentazioni teatrali, a cui partecipò di persona, come autore e attore, e diede vita nella sua casa a una brillante conversazione letteraria.
Fu librettista, poeta ed autore di una delle più belle commedie del teatro dialettale italiano, La sposa Francesca, commedia in idioma lodigiano, uno dei testi più importanti della nostra letteratura dialettale.
Amante degli studi umanistici e letterari si laureò in legge solo per compiacere i famigliari. La laurea gli consentì di assumere, nel 1644, la carica di decurione della città, carica che gli valse la partecipazione a diverse missioni presso personalità del governo spagnolo e l'incarico di oratore presso il Senato di Milano.
La sua fama si diffuse oltre i confini lodigiani e gli consentì di tessere negli anni una serie ininterrotta di relazioni con letterati e potenti, come testimoniano il ricco epistolario, per lo più inedito, e l'affiliazione a numerose accademie letterarie.
Morì a Milano il 24 luglio 1704.
Forse non tutti sanno che...
De Lemene sovrintese alla costruzione del coro del Tempio civico dell'Incoronata, chiamando artisti di alto livello.
Una lapide in Via De Lemene 2, individua la casa in cui visse il grande poeta lodigiano. Recita così:
"In questa casa visse l'oratore e poeta Francesco De Lemene nato nel 1634, morto nel 1704"
Lodi, 10 febbraio 2016