Il Comune di Lodi ha inviato a progettista (architetto Mario Cucinella), impresa esecutrice (Edil P.C.R. Srl di Sordio), direttore dei lavori (architetto Luigi Trabattoni) e responsabile del procedimento per la realizzazione del Bar del Paesaggio (architetto Roberto Munari) la contestazione di gravi vizi progettuali ed esecutivi che hanno compromesso la fruibilità della struttura, con diffida a rimborsare i costi che dovranno essere sostenuti per ripristinare la funzionalità dell'opera.
L'iniziativa, finalizzata a risolvere il contenzioso in via stragiudiziale, è stata formalizzata nella giornata di ieri, mercoledì 10 febbraio, a conclusione di una serie di accertamenti tecnici e legali avviati per ricostruire tutti i passaggi della procedura ed individuare le cause della mancata realizzazione a regola d'arte dell'intervento. In particolare, le conclusioni che hanno portato alla decisione di avviare contestazioni e diffide nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili degli errori che hanno pregiudicato la corretta esecuzione dell'opera sono scaturite da due relazioni predisposte da personale del settore tecnico del Comune e dalla relazione peritale sui materiali utilizzati elaborata dall'Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Centro Nazionale Ricerche.
Gli accertamenti tecnici, suffragati da adeguata documentazione, hanno evidenziato le seguenti criticità:
- carenze progettuali relative alle scelta di realizzare l'opera mediante impiego di legname in assenza di qualsivoglia copertura attiva dagli agenti atmosferici;
- approvazione di variante da parte del direttore dei lavori e del responsabile unico del procedimento, che ha comportato l'eliminazione dell'impermeabilizzazione interna con aggravio delle già sussistenti carenze di copertura ed impermeabilizzazione;
- conseguente presenza di fessurazioni nella struttura e di discontinuità tra le assi di legno che formano la struttura medesima e la copertura;
- conseguente presenza nel locale di consistenti infiltrazioni da acque meteoriche;
- presenza di umidità da risalita sintomatica della mancanza di adeguato isolamento;
- formazione di muffe ed efflorescenze nel locale.
La relazione del Cnr Ivalsa ha invece evidenziato l'inidoneità dell'essenza lignea utilizzata per la realizzazione della struttura, oltre ad erroneità progettuali. Il termine di 15 giorni entro il quale i destinatari della diffida sono invitati ad aderire alla richiesta di farsi carico solidalmente dei costi di ripristino e del risarcimento dei danni, anche d'immagine, subiti dal Comune decorreranno dall'avvenuta ricezione delle comunicazioni, trasmesse a mezzo Pec e raccomandata a/r.
In caso di riscontro negativo, il Comune si vedrà costretto a procedere giudizialmente per il recupero di tali somme, riservandosi inoltre ogni ulteriore procedimento di carattere disciplinare e/o relativamente alla responsabilità amministrativa e contabile dei pubblici funzionari coinvolti nel procedimento. Gli importi richiesti ammontano complessivamente a somme oscillanti tra 221.000 e 288.000 euro, di cui tra 130.000 e 170.000 euro per costi di ripristino e risarcimento danni e tra 81.000 e 118.000 euro per risarcimento di danno d'immagine.
Nel dettaglio, gli oneri per i soli interventi manutentivi e di ripristino sono stimati in un importo tra 81.000 e 118.000 euro, ai quali si aggiungono 10.000 euro per l'adeguamento della struttura alle prescrizioni del Regolamento d'Igiene, 18.000 euro per minor valore dell'opera realizzata rispetto a quella progettata, 8.500 euro di mancati guadagni in relazione al canone di concessione non ancora percepito dall'aggiudicatario della gestione del Bar, 3.000 euro di spese per consulenze tecniche e legali e 2.100 euro per la destinazione di risorse professionali interne dell'ufficio tecnico del Comune alla valutazione della problematica.
Il danno d'immagine è invece stimato in un importo pari ai costi di ripristino, quindi tra 81.000 e 118.000 euro. Contestualmente allo svolgimento degli accertamenti tecnici che hanno infine generato contestazione e diffida, il Comune ha provveduto nel frattempo a colmare le lacune relative alle certificazioni impiantistiche della struttura ed ha avviato la procedura di escussione della polizza fidejussoria fornita dall'impresa appaltatrice, negando il rilascio del Certificato di Regolare Esecuzione.
Il quadro economico del progetto del Bar del Paesaggio ammontava a circa 300.000 euro, di cui circa 146.000 di importo lavori (oneri per la sicurezza compresi); il contratto con l'impresa appaltatrice è stati firmato a luglio 2012, con termine di esecuzione stabilito in 120 giorni, successivamente portato a 229 giorni a seguito di una perizia di variante, con conclusione effettiva a giugno 2014, comprendendo 469 giorni di sospensione lavori e 152 giorni di proroga.
Nei confronti di questa vicenda, riportiamo la dichiarazione del Sindaco Simone Uggetti:
L'amministrazione comunale ha gestito la delicata e complessa vicenda del Bar del Paesaggio con rigore e serietà, ponendosi l'obiettivo prioritario di tutelare l'interesse dell'ente, che è interesse pubblico, senza curarsi di inseguire le polemiche politiche e l'eco che comprensibilmente queste hanno trovato sui mezzi di informazione. Il lavoro di accertamento tecnico di quanto è avvenuto e di definizione dei conseguenti passi legali da compiere è stato inevitabilmente lungo e impegnativo, perché gli aspetti da tenere in considerazione erano numerosi e le specifiche tecniche richiedevano competenze approfondite, esigenza testimoniata, per esempio, dal coinvolgimento di una istituzione di alto livello scientifico come l'Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Centro Nazionale Ricerche, per quanto riguarda la valutazione dell'idoneità dei materiali scelti per la realizzazione della struttura.
Fin da quando sono iniziate ad emergere le criticità che hanno impedito l'utilizzo effettivo del Bar del Paesaggio l'amministrazione ha garantito che avrebbe promosso tutte le iniziative necessarie per comprenderne le cause ed individuarne le responsabilità, con il duplice obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni subiti e di provvedere al ripristino della funzionalità della struttura, che rappresenta un importante elemento per la valorizzazione dell'area fluviale, nel contesto di un piano di riqualificazione che negli anni ha visto prima affrontare il tema della sicurezza, con il potenziamento delle difese spondali, quindi quello della fruibilità dell'area a scopo ricreativo, con la creazione di un nuovo parco e dell'attracco per le imbarcazioni del servizio di navigazione turistica dell'Adda, iniziative di cui il Bar del Paesaggio costituisce un essenziale complemento. A questo proposito l'amministrazione comunale ribadisce la convinzione che la scelta di realizzare un punto di ristoro a integrazione dei servizi ricreativi e turistici dell'area sia valida ed opportuna e la rivendica pienamente; i problemi e le criticità che hanno sino ad ora impedito di utilizzare la struttura hanno origini tecniche, sia a livello progettuale che esecutivo, che sono state individuate con precisione e alle quali verrà posto rimedio, con rivalsa nei confronti dei responsabili.
Lodi 11 febbraio 2016