ULTIMO APPUNTAMENTO CON TANGO Y LUNA: MILONGA SOTTO LE STELLE ALLA GERUNDIA CON UNA DELLE PIU' APPREZZATE MUSICALIZADORE D'ITALIA
Ultimo appuntamento giovedì 24 luglio per il ciclo Tango y Luna, inserito nella rassegna di eventi estivi Lodi al Sole (per la sezione Ballando Ballando) e organizzato grazie alla collaborazione dell'associazione cittadina Lodintango.
Dopo il successo di pubblico dell'evento dell'11 luglio in piazza San Francesco, con il concerto del quartetto Tango Tinto e la doppia esibizione di due coppie di maestri professionisti, il ciclo si conclude nello scorcio suggestivo del cortile interno dell'Accademia Gerundia, in via Besana 8, che aveva già ospitato la serata del 3 luglio e le milonghe dell'edizione 2007. I lodigiani appassionati di tango, o che volessero cimentarsi almeno una volta sulle note di Pugliese o Piazzolla, avranno la possibilità di frequentare la lezione di prova gratuita che si terrà tra le 21.00 e le 22.00.
A seguire, milonga sotto le stelle. La selezione musicale sarà curata da Cristina "la Barbie", una "musicalizadora" di Brescia molto nota tra gli aficionados.
Nel corso della serata, presso la sede dell'Accademia Gerundia sarà esposta una selezione di immagini di tango scattate nel 2007 dal giovane fotografo lodigiano Riccardo Farina, abbinate a citazioni letterarie sul ballo argentino, da Paolo Conte a Jorge Luis Borges.
CristinaLaBarbie (supercri@mailcity.com)
E' il tango che mi ha trovata. Ero molto orgogliosa e spavalda nel mio "io ballo da sola". Quando il tango entra veramente nella vita la cambia; in modo subdolo, poco alla volta, finché di colpo te ne accorgi. Ed è l'estensione dei sensi: l'aspettativa nell'odore della cera che cola sul tavolo; lo sguardo attento in attesa di un cabezeo; l'accoglienza tattile della propria mano destra in quella del cavaliere (primo vero abbraccio); il sale delle lacrime inevitabili quando ascolto alcuni tanghi. Perché piango? E' l'emozione. La dà la musica ma la si mette nella danza. Così quando ballo non piango. Lascio uscire l'emozione, "dandomi", e chiudo gli occhi. Dietro la consolle mi ha portato la necessità ... o qualcuno metteva la musica o la milonga avrebbe chiuso. E a me faceva comodo ballare la domenica ... Naturalmente gratis et amoris. Più gratis che amoris, ad essere sincera. Mugugni e rimbrotti. E tanta improvvisazione. Ballavo da pochi mesi e non ne capivo niente. Sono passati anni: esperienze, letture, ascolto, ricerca dei dischi, colloqui con veri musicalizadores, musicisti, appassionati... Il ricordo è nebuloso come una milonga densa di fumo. Prima, 5 anni fa, mettevo la musica per ballare io. Ora perché adoro far ballare gli altri. Ma anche quando sono dietro la consolle, una parte di me è in pista che balla.
Per scegliere la musica, gli autori, i ritmi e le cortine bisogna tenere conto che c'è un prima, un durante, un dopo. Se fossero in sequenza sarebbe tutto più semplice.
In un teorico prima c'è la preparazione. Non della serata. Preparazione come studio, ascolto della musica e delle proprie impressioni, poi il riascolto per poter cambiare idea e magari ancora il riascolto; immaginando di essere in milonga, a volte coinvolgendo un (poco) volontario derelitto a ballare... Ed il prima diventa dopo perché non si è mai finito di imparare. Si cerca di essere il più obiettivi possibile pur sapendo di non poter prescindere dal proprio gusto, personalità, impronta. La serata è sempre diversa.
Anche se si è nella stessa milonga. Quindi anche la musica. Valuto le abitudini, il livello e le capacità di chi balla, lo stile di danza, i segnali neanche troppo impercettibili di risposta dei tangueros ad ogni pezzo, i momenti di "stanca". Cerco di essere attenta e di intuire. La gente dal "musicalizatore" si aspetta che metta la musica che desidera ballare prima ancora di sapere quale musica desidera ballare. Che abbia personalità ma non la imponga. Che abbia belle gambe e/o generosa scollatura se è dj donna; che inviti a ballare proprio te, scelta fra tutte, se è dj uomo. A parte gli scherzi (ma un po' ho ragione), la gente si aspetta una musica affine alle proprie corde, sensibilità, ed umore, che comunque cambiano nel corso della serata. Esaudisco le richieste proprio perché gentili.
Valuto se è possibile creare subito una tanda in cui inserire il pezzo o se è il caso di aspettare un poco (e lo comunico subito al richiedente). Se il pezzo richiesto è un po' "improbabile" lo inserisco come cortina e se particolarmente inadatto lo dedico al richiedente (nome e cognome)! Musicalmente, se la serata è riuscita si vede già durante lo svolgimento. Ballano in tanti; fanno i complimenti per la musica; chiedono il titolo o l'interprete di un pezzo, oppure non chiedono nulla ... va bene così; ballano ad oltranza incuranti dell'orario di chiusura e degli sguardi d'odio di baristi e guardarobiera; vogliono sapere quando torni. Insomma, si vede. Io sono felice. Amo mettere la musica e la mia serata è riuscita. In realtà il musicalizador contribuisce alla riuscita di una serata più o meno come la qualità del pavimento e dell'aspiratore del fumo o la temperatura della sala. La serata la fa riuscire la gente che vi partecipa con il suo umore, la convivialità, la disponibilità, la gentilezza, l'ospitalità, l'educazione. Ed è ogni singolo ospite che può decretare se la sua serata è riuscita.
(23-07-2008)