"Non vedere separa l'uomo dalle cose. Non sentire separa
l'uomo dall'uomo" (Immanuel Kant).
Che le difficoltà di comunicazione determinate da una diminuzione della
capacità uditiva costituiscano un evento complesso, che può causare difficoltà
relazionali e problemi psicologici, è affermazione condivisibile anche oltre la
sentenza 'ad effetto' del filosofo tedesco. I disturbi all'udito provocano
alterazioni nelle normali attività, inducendo comportamenti pericolosi per la
qualità di vita delle persone.
E' dunque di estremo interesse e forte valore sociale la
nuova predisposizione, pensata per un importante luogo di cultura quale il Teatro alle
Vigne, di un sistema di amplificazione ad induzione magnetica che consentirà
anche agli ipo-udenti di diventare spettatori attivi e partecipi degli
spettacoli.
La cablatura dell'impianto è stata effettuata nel pomeriggio
di oggi, giovedì 29 ottobre, alla presenza dell'assessore alla cultura
Simonetta Pozzoli, che ha illustrato brevemente alla stampa le caratteristiche
dello strumento e la sua utilità. Il test è stato effettuato grazie alla
presenza di una giovane ipo-udente lodigiana che volontariamente ha accettato,
con molto entusiasmo, di sperimentare l'innovativa soluzione.
Per la prima volta è stato posato l'intero impianto, cui è collegato un cavo a
muro che ha interagito con la protesi uditiva della ragazza: si sono svolte varie
prove dello strumento, cui faranno seguito altre simulazioni per perfezionarlo
sempre meglio e in più punti della sala. In particolare, oggi il test del loop magnetico è stato effettuato ai
fini di consentire l'ascolto alla biglietteria e in prima fila nella sala grande del teatro: nelle prossime settimane, con l'ausilio di altri ipo-udenti, si amplierà la scelta delle posizioni di riferimento per l'ascolto.
Il sistema è già in uso in Italia. Esempi di altre applicazioni sono state installate infatti in luoghi prestigiosi, quali ad esempio il Teatro
municipale di Reggio Emilia, lo 'Strehler' di Milano, la sala consiliare
del Comune di Genova e il leggendario 'Antoniano' di Bologna.
Il costo dell'operazione per le casse comunali è di 17.000
euro, Iva compresa.
Caratteristiche
tecniche
Il sistema è fornito dalla Head room di Besana Brianza (MB),
concessionaria unica in Italia del prodotto realizzato da Ampetronic, una delle
aziende leader di mercato nei sistemi audio per portatori di protesi acustiche,
basati sulla tecnologia del loop ad induzione.
Questi sistemi rappresentano soluzioni di ausilio per
l'ascolto, permettendo a chi ha problemi di udito ed è portatore di protesi
acustica di poter accedere al suono intellegibile di alta qualità grazie
all'abbattimento dei fattori di disturbo legati al rumore di fondo, ai
riverberi e, più in generale, a qualsiasi distorsione acustica.
La tecnologia è
stata sviluppata partendo dalla capacità da parte delle protesi acustiche di
ricevere segnale per mezzo di una bobina ad induzione che è inserita al loro
interno. Affinchè la bobina ad induzione possa generare suono, è necessario
creare un campo magnetico attraverso il quale il suono venga trasmesso. A
questo proposito, quando la corrente alternata passa tramite un cavo, un campo
magnetico è generato attorno al cavo.
Se un secondo cavo viene posizionato
all'interno di questo campo magnetico, corrente alternata verrà generata anche
nel secondo cavo.
In termine tecnico si dice che viene indotta corrente nel
secondo cavo: da qui il termine "induzione".
In pratica, una fonte che può essere un microfono dedicato o
la sorgente di un impianto elettroacustico già preesistente trasmette un
segnale in un amplificatore dedicato. Questo amplifica il segnale e lo
trasmette al loop o ad una serie di loops sotto forma di corrente alternata. I
loops possono essere a pavimento o a soffitto.
Immettendo
corrente nel cavo, si genera un campo magnetico, il cui segnale viene raccolto
da una piccola bobina presente nella protesi acustica della persona.
Il segnale viene quindi amplificato trasformandosi in
segnale audio di eccellente qualità trasmesso direttamente nell'orecchio del
portatore della protesi.
Lodi, 29 ottobre 2015