UFFICIO DI PRESIDENZA ANCI
COMUNICATO STAMPA
L'Ufficio di Presidenza esprime forte preoccupazione per la situazione economica del Paese e per lo stato di forte disagio che le famiglie italiane stanno subendo a causa della stagnazione economica e dell'aumento dell'inflazione.
L'ufficio di Presidenza dell'ANCI comunica grande allarme per i contenuti della manovra economica proposta dal governo per gli effetti che essa produrrà sui cittadini dei comuni italiani e che non tiene conto del risultato ottenuto dal comparto comuni che nel 2007 produce un avanzo di 325 milioni di euro.
In particolare, preoccupa la mancata copertura del mancato gettito ICI sulla prima casa che, come stimato dall'ufficio studi del Senato, nel 2008 produrrà una minore entrate di circa 800-1000 milioni di euro (a seconda delle voci considerate).
Se a questo si aggiungono gli effetti dei tagli ai trasferimenti prodotti dal decreto Visco dal 2007 e dalla legge finanziaria 2008 che producono un ulteriore taglio di 700-800 milioni di euro, nell'anno in corso i comuni avranno una diminuzione di risorse che non sarà inferiore ai 1500 milioni di euro.
In questo quadro si innesta la manovra nel 2009 che attribuisce ai comuni un miglioramento del saldo 2007 di 1340 milioni di euro, obiettivo che l'ufficio di Presidenza considera assolutamente non sostenibile e che rischia di tradursi in una contrazione dei servizi verso le famiglie già fortemente penalizzate.
L'insieme di queste misure non solo produce una forte limitazione dell'autonomia dei comuni italiani che vedono sensibilmente ridotta ogni forma di autonomo intervento finanziario ed organizzativo e che segna un ritorno centralista in totale antitesi con le riforme che devono portare al federalismo istituzionale e fiscale, ma soprattutto determina l'impossibilità per i comuni di mantenere l'attuale livello dei servizi per i cittadini.
La Presidenza dell'ANCI chiede al Governo la ripresa immediata di un confronto per verificare gli effetti delle disposizioni già approvate e di quelle in corso di approvazione onde evitare la ripetizione di un conflitto istituzionale che i comuni italiani vorrebbero evitare ma che rischia di diventare una prospettiva assai concreta.
Roma, 10 luglio 2008