Per la stagione di "Teatro per le Scuole" del Teatro alle Vigne, il Comune di Lodi propone "Siamo uomini o caporali", che si tiene lunedì 25 e martedì 26 gennaio 2016 presso il Teatro alle Vigne, in via Cavour 66.
Età: 11-13 anni
Ingresso: 6/7/8 euro.
Abbonamenti: 3 spettacoli 15/18 euro
Per maggiori informazioni:
Teatro alle Vigne
Tel. 0371 409855
Fax: 0371409499
Mirella Mijovic 3479049904
e-mail: teatroallevigne.biglietteria@comune.lodi.it
Di e con Alessandro Larocca, Andrea Ruberti e Dadde Visconti, regia di Mario Gumina, approfondimento storico Maurizio Sangirardi, coproduzione Compagnia Ifratellicaproni & Eccentrici Dadarò - Milano
Premio Cantieri di Strada - Premio Giovanna Bolzan 2014
Ci sono un tedesco, un americano e un italiano. Sembra l'inizio di una barzelletta, ma questa è una storia vera. Una storia senza tempo, come i suoi tre protagonisti, come quello che li muove, come quello da cui scappano. Tre clown-soldati, reduci di tutte le guerre della storia, che arrivano alla guida della loro jeep militare nelle nostre piazze, sui palcoscenici dei nostri teatri, ovunque ci sia qualcuno ad aspettarli, per innalzare un monumento ai caduti di ogni guerra e ricordare quanta stupidità ci sia stata nella storia. Ma se accade che siano proprio loro a ricadere nel vizio che denunciano mentre elevano il loro monito alla storia, ecco che allora si confonde tutto e si finisce a ridere della stupidità, tra gags classiche e sorprendenti, fraintendimenti e tradimenti... Per questo bisogna innalzare monumenti a imperitura memoria, per non dimenticare.
HANNO DETTO; Tra riferimenti ai fratelli Marx e Charlot, soprattutto, la stupidità della guerra è vista con gli occhi del feroce sarcasmo della clownerie, ma giustamente il riso amaro che aveva contraddistinto per molto tempo lo sguardo dello spettatore, improvvisamente si raggela nella seconda parte di questo importante ed intenso spettacolo, complice anche il bellissimo "Lacrimosa" di Zbigniew Preisner. La scena improvvisamente si spezza, la polvere ricopre ogni cosa, e la morte, in un colpo solo, si impadronisce della scena, ricordandoci come la guerra, anche la più giusta, alla fine sia sempre dolorosamente inutile...
Recensione di Mario Bianchi