Via libera al riscatto della piena proprietà di 225 abitazioni di edilizia convenzionata attualmente detenute dagli inquilini in diritto di superficie. Nella seduta di giovedì 25 giugno il consiglio comunale ha infatti approvato all'unanimità le modalità ed i corrispettivi per la cessione definitiva degli appartamenti e delle relative pertinenze realizzati nell'ambito dei Piani di Edilizia Economica e Popolare Bassiana, Calca, Secondina, Città Bassa, Albarola e Campo Marte.
Un'operazione analoga era già stata effettuata nel 2014 relativamente a 144 abitazioni del Peep San Fereolo, applicando criteri di calcolo dei corrispettivi particolarmente convenienti per le famiglie interessate a riscattare la piena proprietà degli appartamenti, con significative percentuali di abbattimento dei valori rispetto a quelli di mercato, ai quali si aggiungono gli oneri concessori e gli indici di rivalutazione Istat.
Se l'opzione di riscatto venisse esercitata da tutti gli interessati, l'importo complessivo ammonterebbe a poco meno di 2 milioni di euro.
La procedura verrà avviata con la formulazione da parte del Comune ai proprietari di una proposta di trasformazione; le adesioni saranno individuali e previo versamento del corrispettivo si provvederà alla stipula di atto notarile di cessione del diritto di proprietà. Le unità così acquisite in proprietà non potranno essere cedute per i cinque anni successivi, né locate, se non alle condizioni dettate dall'Accordo Territoriale del Comune di Lodi per gli affitti concordati: tali vincoli potranno essere rimossi ricalcolando il corrispettivo da versare, con un incremento del 20 per cento.
Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità la concessione alla Cooperativa "Ettore Archinti" del permesso di costruire per la realizzazione di uno spazio accessorio ed una bussola metallica di ingresso presso la sede del Museo Archinti di viale Pavia.
L'intervento è subordinato ad autorizzazione da parte del consiglio comunale in quanto in deroga ai limiti di altezza e di sagoma ed ai limiti di distanza tra i fabbricati stabiliti dal Piano di Governo del Territorio. Il progetto si ripropone di creare uno spazio accessorio al museo che possa funzionare, in determinate occasioni particolari, anche in modo autonomo.
Le principali funzioni previste saranno relative ad attività aggregative (caffè letterario e sala riunioni) e spazi espositivi. I servizi igienici esistenti risulteranno comuni al museo e al caffè letterario.
È prevista la realizzazione di una scala in calcestruzzo con rivestimento in pietra con sviluppo a L, perimetralmente al blocco centrale, in cui sarà possibile introdurre in futuro l' ascensore. L'elemento caratterizzante dell'intervento sarà costituito da un ballatoio distributivo che avrà la funzione di garantire un doppio collegamento museo/spazio accessorio e di espandere lo spazio interno, che risulta compresso in considerazione della ridotta profondità del corpo di fabbrica. Lo spazio del ballatoio garantirà una dilatazione degli spazi di potenziale fruizione che, in caso di mancata realizzazione, sarebbero ridotti all'ingombro geometrico dello stallino il cui corpo di fabbrica risulta particolarmente stretto. L'utilizzo di un linguaggio moderno, come insieme di elementi tecnologici e materiali, nasce dalla espressa volontà di dare immediata riconoscibilità all'intervento rispetto ai restanti fabbricati che risultano tra loro coevi.
Al fine di rendere percorribile il ballatoio per l'intero sviluppo è prevista la modifica del puntone di sostegno della mensola del terminale nord del museo, verso la corte interna. Il puntone ligneo sarà sostituito con elemento strutturalmente in metallo (tiranti vincolati al muro) verniciati nella medesima colorazione del ballatoio. La copertura sarà ricollocata al fine di garantire una altezza media interna di 2,70 metri. Il consiglio comunale ha approvato la delibera "considerato che la richiesta è mirata a soddisfare un'esigenza primaria e straordinaria rispetto alla disciplina urbanistica ed è riservata ad un interesse meramente di servizio pubblico, in cui si rende necessario il recupero di uno spazio esistente ad altezza non regolamentare per i requisiti igienico sanitari, nonché garantire degli accessi più idonei". L'intervento ha già ottenuto l'assenso dei confinanti per quanto riguarda l'aumento dell'altezza di 30 centimetri sul confine di proprietà, nonché i pareri favorevoli della Commissione per il Paesaggio e dell'Asl.
(26-06-2015)