In riferimento alle numerose segnalazioni giunte all'ufficio ecologia di una vistosa proliferazione dei tafani in alcune aree della città, si fa presente che non esistono trattamenti specifici per ovviare a tale inconveniente, né preventivi né adulticidi, risultando del tutto inefficace a questo scopo il ricorso a normali insetticidi.
Si rende noto, peraltro, che non esistono disposizioni normative sulle misure obbligatorie da adottare per la prevenzione della diffusione dei tafani, a differenza di quanto avviene per altri insetti, in particolare la "zanzara tigre", la cui proliferazione è contrastata con un preciso piano di interventi larvicidi ed adulticidi, che tra il mese di aprile ed il mese di ottobre prevede almeno 7 passaggi in ogni zona della città, secondo una programmazione che è consultabile sul sito web www.astemlodi.it.
"Per un eventuale intervento di contenimento della popolazione di tafani, che allo stato non viene richiesto da conclamate esigenze igienico-sanitarie (demandate alla valutazione delle autorità sanitarie) - spiega l'assessore comunale all'ambiente, Andrea Ferrari - sarebbe necessario ricorrere a prodotti chimici non selettivi, di forte impatto anche su altre specie animali e sull'ambiente in generale, con pesanti problematiche di residui dispersi in atmosfera, nelle acque etc.. Questo tipo di approccio sarebbe scorretto e su questo punto ci siamo confrontati anche con i consulenti tecnici che assistono il Comune e Astem nelle attività di prevenzione e contenimento di insetti e parassiti. Un trattamento antiparassitario "pesante" causerebbe potenzialmente danni diretti alle persone e all'ambiente, con ricadute significative e a volte effetti irreversibili: ciò costituirebbe una grave sciatteria ed una mancanza di senso civico. Preferiamo allora un lavoro sicuro e di basso impatto ambientale, che non si riduce all'uso di sostanze attive "killer"".
(11.06.2015)