Nella seduta svoltasi giovedì 7 maggio il consiglio comunale ha esaurito l'esame e l'approvazione dei provvedimenti relativi alla manovra tributaria per il 2015, avviati lo scorso 28 aprile.
Nel dettaglio, sono state approvate le delibere relative alle tariffe della tassa rifiuti (21 voti favorevoli, 5 contrari e 3 astensioni), al regolamento della Tasi (20 voti favorevoli, 1 contrario e 8 astensioni) e alla conferma per il 2015 delle aliquote Imu già in vigore nel 2014 (20 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astensioni), oltre ad una modifica del regolamento di applicazione del canone concessorio (22 voti favorevoli, 1 contrario e 4 astensioni).
Su circa 20.000 utenze domestiche soggette alla tassa rifiuti, circa 13.500 pagheranno nel 2015 meno di quanto abbiano pagato nel 2014 e per le altre 6.500 gli aumenti saranno mediamente di 4 euro. E' l'effetto della ridistribuzione del carico della Tari, che quest'anno peserà sulle utenze domestiche per il 58%, contro il 61% dell'anno scorso, mentre la quota attribuita alle utenze non domestiche salirà dal 39% al 42%. Gli accertamenti effettuati l'anno scorso hanno infatti consentito di individuare consistenti superfici adibite ad attività produttive in precedenza ignote ai ruoli tributari, con un recupero finanziario di circa 600.000 euro (comprensivo di interessi e sanzioni) ed un assestamento dei carichi della tassa sulle varie tipologie di utenze, a beneficio delle famiglie.
Per quanto riguarda le utenze non domestiche, la stima è di un aumento medio di 40,87 euro, con oscillazioni in termini assoluti che vanno da un minimo di 0,51 euro ad un massimo di 940 euro, per una incidenza in termini proporzionali rispetto agli importi pagati nel 2014 che varia in dipendenza dell'estensione delle superfici tassate e delle specifiche tipologie delle utenze, alcune delle quali (per esempio ortofrutta, bar, ristoranti, pizzerie da asporto, gastronomie) penalizzate dal meccanismo stabilito dalla legge per la determinazione della tassa. A questo proposito, viene confermata anche per il 2015 la riduzione del 10% della tassa per le aziende che tra il 2013 ed il 2014 avevano dovuto far fronte ad un aumento superiore al 20% nel passaggio da Tarsu a Tari, agevolazione a cui si aggiungono i rimborsi per le quantità di rifiuti differenziati avviate a recupero direttamente dalle attività produttive, che complessivamente ammontano a circa 250.000 euro. Con l'applicazione delle nuove tariffe valide per il 2015, per circa 1.300 delle 2.100 utenze non domestiche (pari al 62%) gli aumenti saranno contenuti entro la soglia dei 20 euro. L'innalzamento delle soglie Isee entro le quali è possibile accedere alle riduzioni della tassa rifiuti per le famiglie con due e più figli, annunciato dall'amministrazione, potrà invece essere formalizzato a seguito della successiva approvazione di un apposito regolamento comunale per l'attuazione delle nuove modalità stabilite dalla legge per il calcolo dell'Indicatore di Situazione Economica Equivalente. Nel dettaglio, la soglia Isee per beneficiare dello sconto del 20% per le famiglie con due figli salirà da 25.000 a 30.000; quella per lo sconto del 40% per famiglie con tre figli salirà da 28.00 a 35.000; quella per lo sconto del 100% per famiglie con quattro e più figli salirà da 30.000 a 38.000.
I cambiamenti introdotti riguardano la nuova misura agevolativa del rimborso del 10% della tassa versata a favore di contribuenti con mutuo prima casa e l'attribuzione dell'intero onere del pagamento della tassa al coniuge assegnatario dell'abitazione coniugale, in caso di separazione giudiziale. A beneficiare del rimborso del 10% saranno i contribuenti con mutuo prima casa in essere, con una durata residua di almeno 15 anni, importo iniziale tra 80.000 e 200.000 euro e imposta dovuta (al lordo dell'agevolazione) tra 100 e 500 euro. L'approvazione, nella precedente seduta di consiglio del 28 aprile, di aliquote e detrazioni Tasi per il 2015, aveva inoltre introdotto un nuovo scaglione di detrazione da 80 euro per abitazioni con rendite catastali comprese tra 401 e 600 euro, che nel 2014 erano invece comprese nel più ampio scaglione tra 401 e 700 euro, con detrazione a 70 euro. Complessivamente, le famiglie che possono accedere alle detrazioni in base alle rendite catastali (da 50 a 120 euro per rendite sino a 1.000 euro, con criterio inversamente proporzione: più alta la rendita, più bassa la detrazione) sono circa 10.000 su un totale di 13.000. Tutte le detrazioni e le agevolazioni sono cumulabili tra loro, compresa la detrazione di 30 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni di età e quella di 200 euro per invalidi e portatori di handicap.
Per il 2015 vengono confermate le aliquote Imu in vigore per il 2014. In particolare: 1,06 immobili produttivi categoria D/5 (banche e assicurazioni); 1,05 abitazioni in locazione a canone libero, aree edificabili e terreni agricoli; 0,87 immobili categorie C/1, C/2 e C/3 adibite ad attività commerciali e artigianali; 0,76 unità abitative concesse in uso a parenti di secondo grado (nonché unità abitative concesse a parenti di primo grado qualora non rientranti nell'assimilazione all'abitazione principale) e immobili produttivi D/3 adibiti a sala cinematografica; 0,69 unità abitative in locazione secondo il canale concordato con contratti di 3+2 anni e 0,64 se con contratti di 6+2 anni; 0,64 immobili posseduti da Onlus; 0,6 abitazioni principali categoria A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze classificate C/2, C/6 e C/7, con detrazione di 200 euro.
I cambiamenti introdotti nel regolamento recepiscono una recente sentenza del Consiglio di Stato, estendendo l'applicazione del canone anche ai servizi di telecomunicazione, specificando inoltre in maniera maggiormente dettagliata i criteri di determinazione del canone.
(09-05-2015)