In relazione all'articolo "Argine, un diluvio di proteste: questo muro è una schifezza", pubblicato sul Cittadino di Lodi il 17 marzo scorso a p.13, AIPo e Comune di Lodi intendono precisare quanto segue, a beneficio dei lettori.
Dopo le alluvioni che hanno colpito la città di Lodi e in risposta alle legittime esigenze di sicurezza dei cittadini, Regione Lombardia, AIPo e Comune di Lodi hanno messo il massimo impegno nella realizzazione di opere che garantiscano la sicurezza idraulica della città.
La scelta della tipologia di opere deve però tener conto del contesto in cui esse si vanno ad inserire: lungo il tracciato che si snoda per circa 2,2 chilometri dal ponte "Napoleone Bonaparte" al quartiere Martinetta, intestandosi nel rilevato della strada provinciale 202 per Montanaso, la nuova barriera difensiva in sponda destra a monte del ponte incontrerà diversi ambiti, da quello più tipicamente urbano a quello più pregevole del lungo Adda, a quello quasi agricolo dell'ultima periferia cittadina.
Per questo motivo, le opere avranno caratteristiche costruttive diverse, che vanno dal muro rivestito in mattoni al rilevato arginale vero e proprio.
Nel caso specifico del tratto di lungofiume tra la zona Capanno e la zona Belgiardino, non era possibile prevedere un innalzamento dell'arginatura e dunque si è reso necessario progettare una struttura in muratura.
Pur comprendendo che nella fase iniziale di cantiere possano sorgere perplessità dal punto di vista estetico, va chiarito che a opera conclusa la struttura muraria sarà ricoperta con rivestimento a mattone a vista e, soprattutto, che accanto ad essa verrà realizzato un percorso pedonale, rialzato rispetto alla sede stradale, che consentirà a chi vi passeggia di vedere tranquillamente il corso del fiume.
Sono inoltre previsti adeguati passaggi per accedere al fiume.
Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alla zona della Piarda Ferrari, la cui integrità verrà garantita per mantenere inalterate le attività cittadine e sociali che intorno ad essa si svolgono. A tale proposito, per assicurare la massima compatibilità con gli usi ricreativi e la fruibilità del lungo Adda in tratto urbano, in questa zona si ricorrerà ad una barriera mobile.
Aipo e Comune di Lodi invitano pertanto a tenere nella giusta considerazione tutti questi elementi, che sono fondamentali per poter correttamente giudicare gli interventi in corso di realizzazione, che puntano ad evitare il ripetersi dei gravi avvenimenti del passato, grazie a ingenti investimenti finanziari e a impegni operativi non certo consueti, perseguendo allo stesso tempo l'obiettivo di consentire un inserimento delle nuove difese il più possibile compatibile con esigenze estetiche e con l'intento di valorizzare la fruizione collettiva del fiume.
18-03-2015
Agenzia Interregionale per il fiume Po
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