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"Piccolo viaggio sentimentale nel mondo del pallone" a Libriamoci di Lodi al Sole

PICCOLO VIAGGIO SENTIMENTALE NEL MONDO DEL PALLONE CON EMILIANO MONDONICO, STEFANO CORSI E GLI ANIMATORI DEL "PRESIDIO DI AFFABULAZIONE" EM BYCICLETA

Un ex calciatore, e in seguito allenatore, decisamente fuori dagli schemi.
Un presidio "di affabulazione sportiva" che per autonominarsi ha scelto di rendere omaggio ad uno dei gesti tecnici insieme più difficili e poetici del calcio.
Un tifoso che ha deciso di non rendersi la vita facile, assegnando le sue preferenze a una squadra tutt'altro che prima fascia.
Sono questi i tre ingredienti dell'originale e stimolante "mix" di Piccolo viaggio sentimentale nel mondo del pallone, secondo appuntamento della sezione Libriamoci della rassegna di eventi estivi Lodi al Sole, in programma martedì 24 giugno (ore 21.00) presso il cortile di Palazzo dei Filippini, in corso Umberto I.
L'ex calciatore/allenatore in questione è Emiliano Mondonico, che si intratterrà in conversazione con Stefano Corsi, il "tifoso", autore del bel libro (da poco uscito) Mentre intanto l'Atalanta, incrociando suggestioni e spunti con Andrea Maietti, Gino Cervi e Francesco Parigi,  tra i fondatori e gli animatori di Em bycicleta.
Emiliano Mondonico
 
Nato nel 1947) a Rivolta d'Adda, inizia a giocare a calcio nelle giovanili della Rivoltana,nel 1966 viene ingaggiato dalla Cremonese, con cui gioca una stagione in serie D e una in serie C.
Nel 1968 approda in serie A, al Torino, dove resta per due stagioni (14 presenze e due gol). Nel 1970-71 scende di categoria, indossando la maglia del Monza (23 gare e 7 reti). Torna in A l'anno successivo, ma con la maglia dell'Atalanta, gioca solo due partite.
Chiude la carriera alla Cremonese, dove gioca per sette stagioni tra serie B e C.
Nel 1979 inizia quindi la carriera da allenatore, occupandosi per due stagioni delle giovanili della Cremonese. Nel corso del campionato di Serie B 1981/1982 gli viene affidata la prima
squadra, alla guida della quale rimane fino alla stagione 1985-1986, ottenendo un undicesimo, un quarto e un nono posto nella serie cadetta, una promozione in A (secondo posto in B nel 1983-1984), una retrocessione in B (sedicesimo posto nel campionato di Serie A 1984-1985). La stagione seguente passa al Como, col quale ottiene il nono posto in A. Nella stagione 1987-1988 è allenatore dell'Atalanta in B. Centra subito il quarto posto in campionato e la promozione in A e, fatto ancor più importante, guida la squadra bergamasca verso un'esaltante cavalcata in Coppa delle Coppe, che si concluderà in semifinale contro i belgi del Malines. Nelle due stagioni successive otterrà il sesto e il settimo piazzamento nella massima divisione, con la qualificazione alla Coppa Uefa.
A partire dalla stagione 1990-1991 e fino a quella 1993-1994 siede sulla panchina del Torino, in A. Con i granata ottiene i migliori risultati della sua carriera: è quinto nel 1990-1991, terzo la stagione seguente, con l'arrivo alla finale di Coppa Uefa, sfortunatamente persa contro l'Ajax; poi settimo nel 1992-1993 e ottavo nel 1993-1994.
Sempre nella stagione 1992-1993, conquista la Coppa Italia.
Torna all'Atalanta nel 1994-1995, per quattro stagioni, arrivando subito al quarto posto del campionato di B e conseguendo la promozione in A, dove ottiene un quattordicesimo e un decimo posto (1995-1996 e 1996-1997), e raggiunge anche la finale della Coppa Italia 1995-1996. Il sedicesimo posto nel campionato 1997-1998 gli costa un'altra retrocessione in B. Nel 1998-1999 torna alla guida del Torino, stavolta in B, ottenendo il secondo posto e la promozione in Serie A, dove ottiene, nella stagione seguente, un quindicesimo posto e un'altra retrocessione. Ancora nel 2000-2001 subentra in corso di campionato alla guida del Napoli, in Serie A, non riuscendo tuttavia a scongiurarne la retrocessione (sedicesimo posto). Nelle stagioni 2001-2002 e 2002-2003 è protagonista di una singolare vicenda: chiamato a subentrare a Luigi De Rosa sulla panchina del Cosenza, viene esonerato prima della fine del torneo; la stagione seguente è di nuovo chiamato dalla società calabrese in corso di campionato e di nuovo viene esonerato prima della fine.
Nel 2003-2004 viene chiamato a sostituire Alberto Cavasin sulla panchina della Fiorentina (sua dichiarata squadra del cuore), nel campionato cadetto. Arriva a conquistare il sesto posto in campionato e la promozione in A, a seguito dello spareggio con il Perugia.
Nel massimo campionato rimane alla guida dei viola fino alla settima giornata: viene infatti esonerato dopo alcune dichiarazioni non condivise dalla società e sostituito da Sergio Buso. Dopo oltre un anno di inattività, durante il quale partecipa come opinionista in TV a diverse trasmissioni sportive, il 29 gennaio 2006 viene chiamato dall'Albinoleffe, in Serie B, a sostituire l'allenatore Vincenzo Esposito, e riesce a centrare la salvezza (ottenuta ai playout contro l'Avellino); nel 2006-2007 il suo AlbinoLeffe disputa un'ottima stagione, conclusa al decimo posto. Salvatosi con l'Albinoleffe, che si rivela come una delle più belle realtà del calcio nostrano, nella stagione 2007-2008 allena in serie C la Cremonese del presidente Arvedi, con chiare ambizioni di promozione in serie B. La Cremonese arriva fino in finale playoff per la promozione in Serie B, ma perde rovinosamente la gara di ritorno 3-1 contro il Cittadella.
Em bycicleta
Em Bycicleta è locuzione che unisce due passioni sportive: il ciclismo e il football.
Secondo Gianni Brera (Storia critica del calcio italiano, 1976) em bycicleta significa «nel gergo calcistico brasiliano, tiro a volo con salto mortale all'indietro».
E' una definizione che comprende molte cose: il valore del gesto tecnico e atletico; il senso d'imponderabile che riassume la "favolosità" del calcio, e in genere dello sport; qualcosa di difficile da fare, una prova di eccellenza, che resta impressa nella memoria; una sfida alla normalità, alle leggi della materia, in senso fisico, e anche in senso retorico: l'insostenibile pesantezza della maggioranza di chi oggi parla di sport; l'acrobazia e la follia dell'inconsueto: guardare il mondo alla rovescia, al contrario di quello che vorrebbero farci vedere; in quell'all'indietro pare infine di sentire un invito a cercare nel passato.
Em Bycicleta ci andavano Meazza e Piola, Parola e Riva, forse ancora Van Basten: ora, al massimo, fanno una rovesciata. I protagonisti di questa avventura sportivo-umanistica-letteraria hanno voluto provare ad andare anche loro em bycicleta e intraprendere il loro piccolo viaggio nella memoria, nella storia, nella tecnica dello sport, universo ludico che non si vorrebbe consegnare del tutto a chi vorrebbe sostituire le nevrosi alle emozioni, il commercio alla bellezza della gratuità, l'erogazione alla partecipazione.
Insomma, appassionati, non clienti.
Mentre intanto l'Atalanta
C'è una editoria sportiva spartana, piccola, orgogliosa, innamorata. Non si cura dei grandi marchi editoriali. Spesso si fa in casa. Ed è in questo contesto che si deve annoverare Mentre intanto l'Atalanta - Quasi autobiografia di un tifoso sentimentale. Lo ha scritto Stefano Corsi,  che sul sito atalantini.it firma una rubrica, Figurine, che si legge sempre d'un fiato, e che nel libro ha raccolto le sue emozioni di sostenitore atalantino intrecciandole con vari ricordi di vita vissuta. Stromberg, Simonini, Donadoni, Assennato, Lippi, Valdinoci e Doni - e la Coppa Italia del 1963 strappata al Torino - visti attraverso la memoria di un appassionato e sullo sfondo degli eventi della sua vita, prima di studente, poi di insegnante di lettere in un liceo di provincia. Immagini e parole: quasi pudiche, a confermare come una passione vera e grande quale è quella per il calcio - qui per la Dea atalantina - possa convivere con le suggestioni della memoria, della vita che scorre, delle buone letture, delle amicizie vere, dei sogni nutriti con amore.
Stefano Corsi
Cultore e studioso di letteratura latina, Stefano Corsi si è laureato nel 1990 in Grammatica greco-latina presso l'Università di Pavia, con una tesi sul carme anonimo noto come Alcestis Barcinonenis; prima e dopo la laurea ha trascorso due periodi di studio in Germania, presso l'Università di Heidelberg; nel 1996 ha conseguito il dottorato di Ricerca in Letteratura tecnica e scientifica Greca e Latina presso l'Università di Perugia, con una tesi dal titolo Retorica e prosa scientifica in Roma antica: teoria e prassi fra Cicerone e Quintiliano. Docente di materie letterarie e latino in ruolo presso il Liceo scientifico G.Gandini e la sua sezione classica P.Verri di Lodi, tiene un corso di metrica e letture virgiliane agli studenti del Corso di laurea in Lettere dell'Università di Pavia.
Dall'anno accademico 1999-2000 all'anno 2002-2003 ha insegnato Didattica della lingua latina presso la Scuola di Specializzazione per insegnanti (SILSIS) dell'Università di Pavia.
Oggetto dei suoi studi sono in particolare la figura e l'opera di Quintiliano.
Dell'Institutio oratoria ha tradotto e annotato i primi sei libri per l'edizione B.U.R. e agli aspetti stilistici dell'ars quintilianea e al suo Fortleben ha dedicato anche recentemente il proprio interesse. Impreviste ma gradite occasioni di studio lo hanno portato a compiere qualche digressione nei territori della prosa e della poesia latina d'età umanistica e barocca, allorché si è occupato di Poliziano, Ripamonti e altri autori minori.
Convinto della necessità di studiare ciò che si ama e amando anche la poesia italiana del Novecento, ha dedicato qualche energia all'opera dialettale di Tonino Guerra e di Eugenio Montale. Con l'attore Carlo Rivolta ha effettuato letture commentate di testi classici (Omero, i tragici greci, Lucrezio, Ovidio, Petronio) e moderni (Montale, Luzi, Caproni, e Gadda).
(23-06-2008)