Cosa ne è oggi della gloria e dei suoi cerimoniali? La celebrità è la sua versione deteriore o solo più democratica?
Con Momenti di gloria il collettivo AART ha voluto ragionare con ironia, insieme al pubblico del Festival della Filosofia di Modena (svoltosi dal 12-14 settembre scorso), attorno alla natura effimera della gloria e il prezzo del successo.
Al centro dell'installazione, realizzata in collaborazione con la modenese Galleria Mies, la Macchina per l'erogazione automatica di opere d'arte a valore variabile, ossia un parcometro adattato che, una volta inserite delle monete, stampa un biglietto su un verso del quale è presente un'opera d'arte (firmata e numerata) sul tema del festival, e sull'altro i dati dell'emissione, come una vera e propria autentica.
Con l'opera anche si acquistava un "momento di gloria", la cui durata, indicata dai dati di erogazione, era determinata dal valore economico stabilito dall'utente. Quanto siamo disposti a pagare per 15 minuti di celebrità? Momenti di gloria era inserito nel programma ufficiale del Festival della Filosofia 2014.
Dal 20 settembre la Macchina "rientrata" a Lodi, ripeterà presso il Caffè Letterario della Biblioteca Civica la performance proposta al Festival.
La Macchina per l'erogazione automatica di opere d'arte, del collettivo AAART, è un progetto che gioca sui luoghi comuni e i tabù dell'arte contemporanea, dai luoghi espositivi al mercato e i meccanismi di (ap)prezzamento, dall'aura al ruolo del pubblico. Ha esordito nel settembre 2013 alla VII Biennale di Soncino, all'interno della Rocca Sforzesca, e nel maggio 2014 è stata protagonista di un evento all'interno del Festival dei Comportamenti di Lodi. Dal 26 luglio è installata a Francavilla come parte del programma ufficiale del Premio Michetti.
Inserendo nell'apparecchio delle monete da un minimo di 50 centesimi a un massimo di 2 euro viene emessa un'opera d'arte.
È dunque il pubblico a stabilire, decidendo quale prezzo è disposto a pagare, il valore economico dell'opera.
Che però resta allo stesso tempo assolutamente contenuto e "accessibile".
Solitamente, infatti, solo un piccola parte del pubblico che visita le mostre può acquistare un'opera e portarla a casa. In questo caso non solo può entrarne in possesso ma può esserne parte stessa. L'ironia ha in tutto questo un ruolo portante.
Il parcometro crea un forte spiazzamento - l'oggetto di uso quotidiano slitta di funzione ma in questo caso l'abitudine alla sua presenza ce ne fa prendere coscienza solo con ritardo - mentre la consuetudine al suo utilizzo facilita il rapporto diretto.
Se l'opera d'arte è normalmente vista con timore reverenziale, accentuato dalla collocazione in spazi "sacri" come il museo o la galleria, dalla mediazione di storici, critici, mercanti e da "misteri" come la valutazione economica, qui è demitizzata e normalizzata dalla sua distribuzione per via automatica e dalla sua "tascabilità".
AAART è un collettivo composto da artisti, architetti, storici e critici dell'arte, operatori culturali. Fondato e coordinato da Marco Uggè e Alessandro Beltrami, ha nella variabilità delle geometrie la sua forza.
Si occupa di arte, di architettura, di design: ma soprattutto dei processi che arte, architettura e design possono generare. Ogni suo intervento vuole essere esperienza, non una constatazione.
Il suo è un work in progress.
Modularità ed espandibilità sono le sue parole chiave. Crede nella contaminazione e nell'ironia come approccio vitale.
www.aaart.org
info@aaart.org
(19.09.2014)