GIORNATA PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE RENALI: QUASI 300 I LODIGIANI CHE SI SONO SOTTOPOSTI AGLI ACCERTAMENTI, NEL 57 PER CENTO DEI CASI CON RISCONTRI PATOLOGICI
Soddisfazione per l'elevato numero di persone che si sono sottoposte ad accertamenti, qualche preoccupazione per il riscontro dei controlli, che attesterebbe una considerevole percentuale di popolazione soggetta al rischio di sviluppare malattie renali.
Sono questi i principali esiti delle iniziative organizzate dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi e l'Associazione Amici della Dialisi e Nefrologia del Lodigiano in occasione della "Giornata della prevenzione della malattia renale", svoltasi sabato 15 marzo.
"Presso lo stand allestito in piazza della Vittoria - spiega il presidente del Consiglio comunale, Gianpaolo Coalizzi, tra i principali promotori della giornata - si sono presentate ben 298 persone, un numero davvero rilevante. La gestione di un afflusso così consistente stata possibile grazie all'impegno davvero encomiabile di un'équipe composta da 6 medici, 12 infermieri professionali esperti in nefrologia, una squadra della Croce Rossa per il supporto tecnico e infermieristico e personale comunale per il supporto logistico e organizzativo. Si è trattato di uno sforzo rilevante, premiato dall'evidente gradimento della cittadinanza per un servizio prezioso. E' per questo che desidero esprimere la gratitudine dell'amministrazione comunale nei confronti di quanti hanno reso possibile l'iniziativa, a partire dalla fondamentale collaborazione del direttore generale dell'Azienda Ospedaliera, dottor Rossi, e dal responsabile dell'Unità operativa dialisi e nefrologia dell'Ospedale Maggiore, professor Elli".
Sul significativo campione di persone che si sono sottoposte agli accertamenti (consistenti nel controllo della pressione arteriosa e nell'esame delle urine), i soggetti "normali" (vale a dire i cui esiti diagnostici non hanno fatto emergere alcun fattore di rischio di sviluppo di malattie renali) sono risultati essere meno della metà, per la precisione 128 su 298, pari al 43 per cento; di contro, il 57 per cento è stato invece classificato come "soggetto patologico", a causa in particolare di ipertensione (101, pari al 33,9 per cento), quindi per microematuria (41, pari al 13,7 per cento) e per proteinuria (20, pari al 6,7 per cento); infine, 8 soggetti hanno evidenziato una situazione di microematuria contestuale a proteinuria.
"Si tratta di dati che devono fare riflettere - osserva il sindaco, Lorenzo Guerini - e che avvalorano ancor più la certezza che sia indispensabile favorire la crescita di una cultura della prevenzione, tramite iniziative come questa ma anche con un costante monitoraggio, a cui sarebbe opportuno che le persone si sottoponessero, d'intesa con i rispettivi medici curanti".
A questo proposito, per ognuna delle persone che hanno partecipato allo screening è stata compilata una scheda con gli esiti degli accertamenti, che potrà essere presentata per una più approfondita valutazione ai medici di base.
(20-03-2008)