Per il primo semestre del 2014 le spese sostenute dai Comuni (e dal Consorzio Servizi alla Persona, per i 55 enti locali del territorio che vi aderiscono) per l'assistenza ai minori vittime di abusi, maltrattamenti e violenze inseriti in strutture residenziali a seguito di allontanamento dal nucleo famigliare disposto dall'autorità giudiziaria, usufruiranno di un contributo di 35 euro al giorno per ogni soggetto assistito, sino ad ammontare complessivo di 330.000 euro.
"Queste risorse - spiega Silvana Cesani, assessore alle politiche sociali del Comune di Lodi, che come ente capofila del Piano di Zona ha sottoscritto la relativa convenzione con l'Azienda Sanitaria Locale - servono in particolare a sostenere i costi delle prestazioni sociosanitarie, degli interventi di carattere educativo, di assistenza e di accompagnamento nelle fasi processuali a favore dei minori accolti in strutture residenziali come le comunità. La disponibilità di questi 330.000 euro, stanziati dal Fondo Regionale a sostegno della Famiglia, è quanto mai essenziale, perché i costi dell'assistenza ai minori vittime di abusi sono davvero molto significativi ed incidono in modo sensibile sulla spesa socioassistenziale del Comuni: basti pensare che per quanto riguarda i 55 Comuni aderenti al Consorzio Servizi alla Persona, questa voce ha assorbito l'anno scorso 2.650.000 euro su una spesa complessiva di circa 11 milioni, mentre nel 2012 l'importo aveva persino sfiorato i 3 milioni di euro".
La convenzione tra Asl e Comune di Lodi (approvata oggi dalla giunta municipale dell'ente capofila del Piano di Zona) avrà validità sino a fine giugno e ripristina un flusso di risorse che si era interrotto lo scorso 31 luglio:
"L'accordo - sottolinea l'assessore Cesani - prevede la possibilità di rinnovo, sulla base della programmazione regionale: non si tratta ancora di una garanzia definitiva, ma questa clausola permette di delineare una prospettiva di continuità, se dopo il primo provvedimento attuativo del Fondo Regionale, deliberato dalla giunta regionale lo scorso ottobre, ne seguiranno altri in modo sistematico per il futuro".
In base ai dati raccolti ed elaborati dal Consorzio Lodigiano per i Servizi alla Persona, nel 2013 i minori che sono stati allontanati dai nuclei famigliari di origine per disposizione dell'autorità giudiziaria sono stati complessivamente 172 in Provincia di Lodi, 112 dei quali al 31-12 erano ancora ospitati in strutture residenziali.
"Il fenomeno ha una consistenza numerica considerevole - sottolinea l'assessore Cesani - anche se ovviamente è soggetta a oscillazioni nel tempo. Il tentativo che Comuni e Consorzio stanno promuovendo per affrontare il problema è quello di favorire, quando possibile, soluzioni differenti all'inserimento in comunità, a partire dagli affidi famigliari".
(29-01-2014)