Scende dal 10 al 5 per cento, sul totale delle disponibilità, la quota di alloggi sociali che potrà essere assegnata a richiedenti non residenti a Lodi. E' questa l'unica, ma significativa, novità del bando 2013 di edilizia residenziale pubblica, approvato il 25 giugno della giunta municipale e in pubblicazione dal prossimo 1 luglio (presentazione domande dall'1 settembre al 31 dicembre, presso i Caf delle organizzazioni sindacali convenzionati con il Comune).
"Si tratta di una misura finalizzata a soddisfare una maggior quota di richieste dei residenti in Lodi, stante le gravi problematiche abitative sofferte anche nella nostra città - spiega l'assessore comunale alle politiche per la casa, Domenico Bonaldi - La possibilità di inserirsi in graduatoria per chi risiede in Comuni che non hanno indetto il bando di assegnazione resta, ma viene comprensibilmente ridotta. Tra Comune e Aler, il patrimonio di edilizia residenziale pubblica ammonta a Lodi a circa 800 alloggi, rispetto ad un totale di poco più di 19.000 famiglie, 13.000 delle quali vivono in case di proprietà, e ad una media annua di circa 500 famiglie in attesa di assegnazione di un alloggio sociale. Il tasso di rotazione annuo oscilla tra 30 e 40 alloggi, che si rendono disponibili per varie ragioni (decesso degli inquilini, perdita dei requisiti per l'assegnazione etc.), attestandosi quindi tra il 6 e l'8 per cento dell'effettivo fabbisogno. Con queste premesse, è indispensabile utilizzare al meglio queste contenute disponibilità, dando il più possibile priorità ai residenti in Lodi".
La decisione presa dalla giunta si pone anche l'obiettivo di stimolare risposte al problema abitativo da parte degli altri Comuni del territorio:
"Pur in una situazione che negli ultimi anni si è fatta sempre più difficile per gli enti locali - sottolinea l'assessore ai lavori pubblici, Enrico Brunetti - Lodi ha trovato risorse ed energie per investire nella realizzazione di nuovi insediamenti, come quello presso l'ex Atm inaugurato nel 2010 e quello in fase di ultimazione in via Marchi, incentivando anche l'edilizia convenzionata, che può offrire soluzioni di locazione a canoni inferiori a quelli medi di mercato. Comprendiamo il disagio degli altri Comuni, ma il capoluogo non può farsene interamente carico".
Oltre ai 17 nuovi alloggi di via Marchi ("saranno pronti entro l'estate - spiega Brunetti - e assegnati a famiglie che già risiedono in alloggi sociali che tuttavia hanno caratteristiche inadeguate alla composizione del nucleo familiare, sia per numero di persone che per la presenza di anziani e disabili: gli appartamenti che questa famiglie lasceranno liberi saranno quindi assegnati ad altre famiglie in lista di attesa"), un importante contributo al potenziamento della dotazione di edilizia residenziale pubblica è atteso dall'attuazione di una innovativa misura prevista dal Piano di Governo del Territorio:
"In sostanza - ricorda l'assessore Bonaldi - le iniziative immobiliari di operatori privati devono comprendere una quota minima di edilizia sociale, da realizzare a spese appunto dei privati e da cedere al patrimonio pubblico. Solo stando ai primi piani approvati dall'entrata in vigore del Pgt, sono già in programma 23 nuovi alloggi, per un investimento di alcuni milioni di euro che non peserà sul bilancio comunale. Inoltre, l'inserimento di tali quote di edilizia sociale nel contesto di piani di edificazione privati ne consentirà la piena integrazione, evitando l'effetto "ghetto" che troppo spesso in passato ha caratterizzato il settore dell'edilizia residenziale pubblica".
(27-06-2013)