Il Comune di Lodi propone, nell'ambito del "Programma Regionale per le Politiche d'integrazione concernente l'immigrazione", il progetto relativo all'area immigrazione "Lodi Città aperta 3", già sperimentato con esiti positivi nel periodo giugno 2011/gennaio 2013. Il Comune intende rafforzare le azioni di coesione sociale e migliorare la qualità della convivenza nella città, promuovere politiche di prevenzione e contrasto al razzismo ed alla discriminazione, prevenire il disagio e la devianza giovanile attraverso l'affermazione di modelli positivi, realizzare azioni positive per la valorizzazione della multiculturalità nonché promuovere l'incontro e la conoscenza tra le comunità straniere del territorio e la comunità locale. Il progetto comporta costi per 27.000 euro, di cui 18.000 a carico di un contributo regionale. "Lodi Città aperta 3" coinvolgerà circa 8.100 studenti di scuola superiore, tra i quali 900 immigrati. Al progetto collaboreranno le associazioni Tuttoilmondo Onlus e Viviano Insieme il Nostro Quartiere-Porta d'Adda, la cooperativa sociale Microcosmi e la Prefettura.
I dati del bilancio Sociale redatto dall'assessorato alle politiche sociali del Comune di Lodi per gli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 mostrano in maniera evidente come la popolazione straniera minorile sia in forte aumento. L'ultimo dato disponibile, relativo al 2010, segnala che i minori stranieri (0-19 anni) sono 1.439. Essi rappresentano il 3% della popolazione totale di Lodi (2,3% nel 2007; 2,7% nel 2008; 2,9% nel 2009) e il 24,2% della popolazione minorile complessivamente residente nel territorio comunale (14,8% nel 2007; 16,9% nel 2008; 18,3% nel 2009). Al fine di comprendere l'entità del fenomeno e del radicamento che sempre più caratterizza la popolazione straniera, diventa particolarmente interessante osservare il dato relativo ai minori stranieri residenti a Lodi città che sono nati in Italia. Nel 2010 questi ultimi sono 101, pari al 60,5%, ben oltre la metà di tutti i minori stranieri residenti . Di essi, oltre i tre quarti (82,5%) sono nati a Lodi città e rappresentano l'11,7 % di tutti i minori (italiani e stranieri) di Lodi.
Nella Provincia di Lodi le persone straniere rappresentano l'11,1% della popolazione. I minori stranieri (0-19 anni) sono complessivamente 7.318, pari al 29,1% della popolazione straniera totale.
Il progetto "Lodi città aperta", arrivato alla sua terza annualità, ha consolidato l'idea di partenza e il ruolo di protagonista delle seconde generazioni migranti, che svolgono un compito essenziale nel processo di integrazione e interazione con la comunità locale.
Le città, storicamente luoghi di incontro e di scambio, hanno infatti responsabilità diretta nella creazione di opportunità e nella pratica di azioni finalizzate alla coesione sociale e al benessere di tutti coloro che le abitano: con questa filosofia Lodi partecipa attivamente al Network delle Città Italiane del Dialogo Interculturale (16 città italiane con capofila Reggio Emilia), grazie all'adesione al programma del Consiglio d'Europa che si pone l'obiettivo di promuovere l'interculturalità. Scommettere sulle cosiddette "G2" ha significato effettuare un investimento per il futuro e per la convivenza, operando consapevolmente e concretamente per promuovere una comunità coesa.
Il progetto "Lodi città aperta" opera per la costituzione di un Centro interculturale per i giovani della città e della Provincia di Lodi; è gestito da un gruppo di giovani italiani e stranieri, grazie al supporto di formatori ed educatori qualificati.
Il gruppo formatosi nel corso delle prime due annualità del progetto, attraverso la formazione autobiografica e con il contributo di una borsa di studio, comunica attraverso un sito web (www.lodicittaperta.it), una pagina Facebook (Lodi città aperta) e Twitter, grazie ai quali i giovani e gli studenti di Lodi e Provincia (e non solo) possono reperire informazioni, scambiare opinioni e negoziare significati in tema di intercultura, generi e attualità. Nel corso del biennio precedente il gruppo ha svolto e svolge il compito di "comunicare l'integrazione", marcando la propria presenza nel territorio attraverso iniziative di pubblicità sociale ed eventi culturali, per attrarre e coinvolgere altri ragazzi e ragazze - senza distinzione di genere, provenienza, scolarità, occupazione - nella progettazione e realizzazione del percorso. Nella fase attuale si stanno realizzando attività che andranno a costituire le fondamenta del centro interculturale e che permetteranno al gruppo di divenire risorsa per la città e per la cittadinanza. La costituzione di una vera e propria redazione darà maggiore efficacia alla comunicazione sociale e interculturale, alle attività di integrazione e al processo di radicamento, creando, inoltre, possibilità di ricambio e di rinnovamento del gruppo originario dei giovani.
Nella terza annualità è prevista una maggiore focalizzazione sulla piena autonomia del gruppo per quanto riguarda le attività che andranno a costituire l'offerta alla cittadinanza da parte del costituendo Centro Interculturale. Il consolidamento della redazione faciliterà le modalità di lavoro, il confronto, la discussione e il dialogo verso una maggior consapevolezza e responsabilità d'azione. Proseguiranno le attività di promozione e sensibilizzazione sul territorio delle tematiche dell'intercultura e seconde generazioni, grazie all'elaborazione di video, foto, testi ed utilizzando come mezzi di diffusione i social network, il web e i mass media tradizionali e organizzando eventi in città e Provincia.
Verrà implementato il coinvolgimento delle scuole primarie e secondarie con attività di educazione alla mondialità e alla cittadinanza e verranno promossi laboratori/workshop sulla comunicazione sociale e sulla cittadinanza attiva aperti alla cittadinanza tutta.
Al centro di questa annualità vi sarà l'interazione con le altre realtà operanti sul territorio attraverso la cooperazione e lo scambio di esperienze e di buone prassi, intensificando i rapporti con la rete nazionale del network "Città del dialogo interculturale" ed il confronto con le altre realtà nazionali che trattano i temi dell'intercultura e della promozione dei nuovi cittadini. Forte sarà la pressione presso le istituzioni cittadine e della Provincia affinché si presti attenzione alla necessità di individuare il luogo idoneo per svolgere le attività del "centro interculturale".