Il progetto "Lodi Sicura" per il miglioramento delle condizioni della viabilità nell'area urbana e la tutela delle "utenze deboli" (pedoni e ciclisti) è stato ammesso al riparto dei fondi del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale, ottenendo un contributo di 400.000 euro, con il quale sarà coperto quasi il 50 per cento del complessivo fabbisogno finanziario per la realizzazione degli interventi previsti, pari a 890.000 euro.
"Dopo aver svolto un'approfondita analisi generale dell'incidentalità sulle vie del territorio comunale, grazie ai dati reperiti dall'Istat e dalla Polizia Locale, seguiti da sopraluoghi mirati - spiega l'assessore alla mobilità, Simone Uggetti - sono stati individuati i punti sui quali intervenire. Queste aree, aventi anche caratteristiche tra loro disomogenee, costituiscono le maggiori criticità viabilistiche del territorio urbano, sia per la frequenza che per la gravità degli incidenti stradali rilevati. L'inserimento del nostro progetto nel Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale rappresenta un importante riconoscimento della validità del lavoro che abbiamo svolto e consente di reperire risorse statali per un importo significativo. Gli interventi programmati sono finalizzati ad obiettivi prioritari quali la tutela delle utenze deboli, azioni a favore della mobilità sostenibile, politiche di fluidificazione del traffico, di moderazione della velocità e di semplificazione per gli utenti della strada".
Quest'area presenta un notevole flusso di autovetture e mezzi pesanti, generato dalla presenza di una importante zona artigianale ed industriale, oltre che di un polo fieristico di livello provinciale. Quello tra l'area urbana e la zona degli insediamenti produttivi in località San Grato rappresenta pertanto un collegamento di grande rilevanza, di fatto attualmente precluso al transito pedonale e ciclabile, nonostante si presti potenzialmente ad essere utilizzato come percorso casa-lavoro con modalità di mobilità sostenibile. Allo stato, il passaggio tra viale Milano (da dove proviene il flusso veicolare dal centro città) e la zona produttiva e fieristica è garantito da un cavalcavia carrabile a due corsie, che non accoglie al momento né pista ciclabile né passaggio pedonale. Quindi il collegamento con l'area industriale è consentito solo ed esclusivamente per mezzo di autovetture. Attraverso l'analisi dei fattori di rischio è emersa quindi la necessità di intervenire in questo tratto stradale attraverso la creazione di possibilità di accesso pedonale e ciclabile alla zona artigianale, industriale ed al polo espositivo. Il progetto prevede il prolungamento della esistente pista ciclabile da viale Milano e la costruzione di una passerella ciclopedonale di attraversamento della tangenziale, in adiacenza all'attuale cavalcavia carrabile.
L'incrocio semaforico tra via Defendente e piazzale Barzaghi, in corrispondenza del ponte sull'Adda, è caratterizzato da un traffico molto sostenuto, sia veicolare, che ciclistico e pedonale. Attualmente il percorso pedonale proveniente da via Defendente si interrompe tuttavia proprio in prossimità dell'incrocio, ad una distanza di circa 80 metri dall'impianto semaforico: in quest'ultimo tratto, le biciclette sono quindi costrette a transitare sulla sede stradale principale, in promiscuità con il traffico veicolare, che si suddivide in due corsie, una per l'accesso al ponte e l'altra per la svolta in piazzale Barzaghi. L'intervento di messa in sicurezza consisterà nella realizzazione di un collegamento ciclopedonale protetto, utilizzando l'area a margine della carreggiata in passato adibita alla sosta dei mezzi del servizio di trasporto pubblico urbano ed attualmente occupata da un parcheggio non regolamentato. Al termine dei lavori, verranno inoltre ricavati 12 posti auto, che saranno regolamentati come spazi per la sosta a rotazione ("striscia blu").
La conclusione dei lavori di riqualificazione dell'Ospedale Maggiore comporterà un prevedibile aumento dei flussi veicolari, già attualmente molto sostenuti, tra il forte traffico di autovetture dirette all'Ospedale, quello di matrice locale generato dalla circostante area residenziale ed il transito dei mezzi del servizio di trasporto pubblico urbano, che insieme rendono problematica la circolazione degli utenti deboli (bici e pedoni). Attraverso una puntuale analisi dei fattori di rischio e delle caratteristiche dell'incidentalità nell'area, si è visto come le percorrenze da e per l'ospedale, gli accessi ai parcheggi in zona, gli attraversamenti ciclopedonali e il transito tra via Secondo Cremonesi, Largo Donatori di Sangue e via Borgo Adda, determinino un contesto poco disciplinato e fonte di potenziali pericoli. Il progetto prevede quindi l'inserimento di una rotatoria in corrispondenza di Largo Donatori Sangue, per meglio regolare le intersezioni con via Secondo Cremonesi, via Morti della Barbina, via Massena, via Mosé Bianchi e via Borgo Adda, separando i flussi di traffico e mettendo in sicurezza gli attraversamenti. La rotatoria e l'istituzione del doppio senso di circolazione in Largo Donatori Sangue consentiranno inoltre un collegamento diretto tra via Massena e via Secondo Cremonesi, nonché tra via Massena, Largo Donatori Sangue e viale Savoia, evitando ai flussi di traffico provenienti dalla tangenziale est di percorrere il tortuoso itinerario di via Borgo Adda e della "bretella Age Bassi", con beneficio per la stessa via Borgo Adda, che non sarà più interessata dal traffico di attraversamento.
L'asse di corso Mazzini (che sino alla realizzazione della tangenziale sud rappresentava il tratto di attraversamento urbano della statale Emilia) costituisce un'importante via di accesso e di uscita al centro di Lodi, connettendo a piazzale Zaninelli ed all'area di Porta Cremona tutto il traffico veicolare e ciclopedonale proveniente da sud. Nonostante sia presente una pista ciclabile praticabile sia in entrata che in uscita, l'ultimo tratto in direzione piazzale Zaninelli, per una lunghezza di circa 100 metri, genera una pericolosa interferenza tra utenze deboli, sosta e transito dei veicoli. La soluzione individuata consiste nella realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile in sede, di adeguata ampiezza e protetta dai flussi veicolari, restituendo interamente al transito pedonale il tratto attualmente adibito a pista ciclopedonale.
L'isolato all'interno del centro storico delimitato da via Fanfulla, via Magenta e via Solferino ospita prevalentemente insediamenti residenziali, oltre alla presenza di alcune sedi istituzionali (Provincia, Corpo Forestale dello Stato). L'interferenza tra il passaggio delle autovetture (spesso a velocità sostenuta), la sosta e il transito delle utenze deboli costituisce un notevole fattore di rischio, comprovato da un elevato livello di incidentalità, nonostante le vie facciano parte del centro storico cittadino. In corrispondenza al bisogno di regolamentazione e riqualificazione dell'area, l'analisi effettuata ha rilevato la necessità di intervenire in modo radicalmente innovativo. Il progetto prevede la costituzione di una "Zona 20" a precedenza pedonale, in cui la sezione stradale non prevede suddivisione tra marciapiede e carreggiata.
Il tracciato di via Lodi Vecchio e, in prosecuzione, di via San Bassiano, presenta già un percorso ciclabile praticabile nei due sensi di marcia e banchine pedonali da entrambi i lati. L'analisi dell'area ha però rilevato un elevato livello di incidentalità sia per gravità che per frequenza di episodi, dovuto alle notevoli interferenze tra traffico veicolare, transito dei mezzi del servizio di trasporto pubblico urbano e transito ciclopedonale. Inoltre la geometria e le caratteristiche specifiche dell'area costituiscono un considerevole fattore di rischio. Si è rilevata quindi la necessità di un intervento per il miglioramento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali, in particolare tramite la trasformazione, nel tratto in corrispondenza dell'ufficio postale, dell'attuale corsia ciclabile in effettiva pista ciclabile, con adeguiate dimensioni che consentano, a norma del Codice della Strada, di installare anche barriere per la separazione fisica dalla carreggiata.
Questa fondamentale arteria (che funge impropriamente da circonvallazione, chiudendo a ovest della città l'anello delle tangenziali) presenta un elevatissimo carico di traffico e un alto livello di incidentalità. Nonostante la presenza di un itinerario esterno alternativo, questa strada è caratterizzata dal passaggio di tutte le tipologie di utenze, compresi i mezzi pesanti che servono gli insediamenti artigianali, industriali e commerciali della città. Attraverso l'analisi dell'area si è definita la necessità di approntare interventi infrastrutturali che dissuadano, per quanto possibile, l'utilizzo di questo percorso, a favore del transito su itinerari alternativi. Con questo obiettivo, il progetto prevede l'inserimento di restringimenti di carreggiata, tramite la realizzazione di "isole" centrali per la protezione degli attraversamenti pedonali e la separazione delle ciclabili esistenti.
(18-12-2012)