Un altro passo avanti per l'operazione di recupero di Palazzo Ghisi (già Sommariva), lo storico edificio seicentesco di corso Roma (dove, tra l'altro, nel maggio 1796, dopo la battaglia del ponte di Lodi, Napoleone ricevette da Francesco Melzi d'Eril le chiavi della città di Milano) destinato a diventare la nuova sede centrale della Banca di Credito Cooperativo Centropadana. Dopo la dichiarazione di "rilevante interesse tipologico ed architettonico" formulata lo scorso settembre (in adempimento alle indicazioni del Piano di Governo del Territorio per interventi su edifici che ricadono nel centro storico della città che comportino modifiche formali) e l'espressione del parere favorevole da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici, la giunta ha infatti approvato l'adozione del Piano Attuativo di restauro e risanamento conservativo di Palazzo Ghisi, con cambio di destinazione d'uso e realizzazione di una nuova copertura del cortile d'onore.
La consistenza dell'immobile recuperato equivale a 2.376 metri quadrati di superficie lorda di pavimento, di cui 2.188 in restauro e cambio d'uso e 188 in ampliamento (cortile d'onore). Il Piano Attuativo non avrà durata superiore ai 10 anni a partire dalla data di stipula della convenzione tra Comune e proprietà. L'importo complessivo degli oneri di urbanizzazione primaria ammonta a 234.000 euro tra primaria e secondaria e verrà versato al Comune contestualmente al rilascio del permesso di costruire, insieme al contributo sul costo di costruzione, stimato in 400.000 euro. La monetizzazione degli standard per parcheggi ammonterà invece a 294.000 euro, che saranno versati al Comune contestualmente alla firma della convenzione.
La Bcc Centropadana si impegna inoltre a rendere fruibile per utilità pubbliche rivolte alla collettività il cortile d'onore, che sarà disponibile per un numero massimo di 6 giorni all'anno, articolati su 3 fine settimana (sabato e domenica). L'amministrazione comunale e il proponente si impegnano a concordare le singole modalità di utilizzo, in modo tale da valorizzare l'aspetto architettonico e tipologico dell'immobile, pertanto con iniziative e manifestazioni di carattere culturale e sociale, con esclusione di qualsivoglia attività riconducibile, anche in via indiretta, a partiti o associazioni di natura politica o che preveda il coinvolgimento, in qualsiasi forma, di altri istituti di credito.
Il palazzo consta di un piano interrato adibito a cantine (che occupa solo parzialmente la superficie coperta dell'edificio), del piano terreno, del primo piano e di qualche stanza al terzo, con la possibilità di recupero del sottotetto come volume tecnico.
L'organismo edilizio è costituito da muratura portante in mattoni, con la presenza di colonne in granito sul lato est e sud del cortile, che sono state contornate da rinforzi in muratura, tanto da farle scomparire alla vista. La facciata verso corso Roma è composta da una scansione regolare delle finestre ed in posizione centrale si apre il portone di accesso, sovrastato da un balcone con parapetto in ferro battuto di fine fattura.
Le finestre al piano terreno sono dotate di inferriate e sono tutte contornate da un rilievo intonacato con strollato; nello stesso modo sono contornate tutte le finestre della facciata.
Le finestre del cortile interno e del cortile posteriore sono anch'esse contornate da un rilievo intonacato a civile; le finestre che danno sui cortili laterali, a nord, sono sprovviste di contorni. Le spalle e la cimasa del portone di ingresso sono in granito.
Il collegamento con i piani superiori avviene da quattro scale e da un ascensore costruito nell'ultimo ventennio. Di notevole impatto è lo scalone d'onore posizionato nell'estremità nord del lato est prospiciente corso Roma. Sempre sul lato prospiciente corso Roma, che si affaccia sul cortile interno, vi è un ampio portico, che si prolunga anche sul lato sud, ma che tuttora è nascosto da un muro di superfetazione che è stato costruito per ricavare un saloncino. L'accesso alle cantine del lato nord è consentito da una scala a cui si accede dal cortile centrale; mentre alle cantine del lato sud si accede con una scala che è in comune con la proprietà situata in confine sul lato sud. In adiacenza al lato ovest vi è un cortile, nel recente passato utilizzato per i giochi dei ragazzi dell'oratorio.
Il piano terreno è costituito da stanze più o meno ampie, che occupano tutti i lati del palazzo e alle quali si accede dal cortile e dal portico interno. Per accedere al primo piano si usa principalmente lo scalone d'onore e le tre altre scale: a) una scala adiacente allo scalone d'onore, abbastanza angusta, che collega il piano terreno direttamente a due locali ricavati nel sottotetto (che si presume fossero l'alloggio della servitù), senza collegare il piano nobile; b) un'altra scala è collocata alla confluenza tra il lato nord ed il lato ovest e collega tutti i piani dalla cantina al sottotetto, con evidente funzione di servizio; c) una quarta scala con relativo ascensore, collega nel lato sud il piano terreno con un ufficio ricavato al primo piano. Sia nei locali al piano terreno che in quelli del primo piano sono state realizzate delle superfetazioni, costituite da tavolati in forati, per realizzare bagni o semplicemente per dividere un locale grande in due locali più piccoli.
L'orditura del tetto, alla lombarda, è costituita da travi in rovere, robinia ed altre essenze più tenere; la copertura vera e propria è in coppi di cotto su letto di appoggio in listelli di abete o di pioppo. Nel complesso, l'immobile si presenta in uno stato di degrado generalizzato, in particolare alcune travi del portico sono massicciamente puntellate.
Preliminarmente saranno completate le verifiche statiche, mediante le analisi degli elementi strutturali: fondazioni, murature, colonne, solai lignei, orditura del tetto ecc.
In ordine cronologico saranno espletate tutte le operazioni di seguito descritte.
L'ingresso principale al complesso è previsto da corso Roma attraverso l'androne che immette al palazzo. E' qui proposto un atrio di ingresso, che occupa il portico inserito nel corpo est, che costituisce lo spazio di smistamento-distribuzione verso le nuove funzioni dell'immobile (sede di istituto bancario). Si concentrerà in questo luogo l'arrivo delle persone che hanno un rapporto quotidiano con la banca (impiegati, direttori di filiali, professionisti esterni, soci, ecc.), rappresentanti di altri enti o interlocutori.
Si prefigureranno quindi dei flussi, che saranno divisi verso i locali di rappresentanza ai quali si accede dallo scalone d'onore e verso gli uffici del personale raggiungibili dal nuovo collegamento realizzato sul lato sud del portico. Si tratta di una nuova scala con ascensore costruita in acciaio e vetro, trattata in modo che sia di minor impatto possibile: questo collegamento sostituisce la scala e l'ascensore esistenti, che saranno eliminati.
La collocazione della scala è compatibile con le caratteristiche dei solai, poiché non comporta la demolizione di volte in muratura. Il vano scala adiacente allo scalone d'onore sarà ridefinito introducendo un nuovo ascensore e la scala che collegherà tutti i piani dal piano terreno al terzo piano (sottotetto). Per la formazione dei nuovi servizi igienici si interverrà con il massimo riguardo sulle murature, introducendo le pareti divisorie in materiali adeguati per essere all'occorrenza rimosse senza operazioni demolitive.
I portici si affacciano sul cortile di onore interno, che viene concepito come polo attrattore di diverse funzioni collegate sia alle esigenze della banca sia alla promozione di eventi che l'ente vorrà intrattenere con la città ed il territorio. A questo scopo si propone la copertura di questo spazio con un diaframma in vetro, poggiante su quattro pilastri ad albero di acciaio cromato. Il cortile unito al circostante portico costituisce una vera e propria piazza coperta, nel cui centro sarà collocato un grande vaso mobile con un albero di melograno, simbolo della mutualità e dell'unione solidale delle Banche di Credito Cooperativo con i soci, gli utenti ed il territorio nel quale operano. La copertura del cortile si pone con un suo impatto formale e con una autonoma espressività linguistica rispetto all'oggetto architettonico che la comprende e dal quale è completamente isolata staticamente.
(28.11.2012)