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Via libera al restauro di Palazzo Sommariva

Via libera da parte del Comune all'intervento di restauro e risanamento di Palazzo Ghisi, il prestigioso edificio di corso Roma (già Palazzo Sommariva, che sino a pochi anni fa ospitava l'oratorio della Parrocchia della Cattedrale) destinato a diventare la nuova sede centrale della Banca di Credito Cooperativo Centropadana. La giunta municipale ha infatti accolto la richiesta di ammissibilità del cambio di destinazione d'uso dell'immobile e della realizzazione, in variante alle Norme Tecniche di Attuazione per il centro storico, della copertura del cortile d'onore. Secondo quanto disposto dalle Nta, le modifiche ai criteri di intervento per il centro storico sono consentite nel caso di "proposte qualitative di rilevante interesse tipologico ed architettonico, con significative ricadute pubbliche, sociali ed economiche". Per verificare se l'intervento proposto dalla Banca Centropadana soddisfi questi requisiti, preso atto del parere favorevole già espresso a giugno dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, la giunta aveva costituito a fine luglio una apposita Commissione di Valutazione, composta dal dirigente del settore tecnico ingegner Giovanni Ligi e da due esperti con qualifica accademica (il professor Roberto De Lotto, docente del corso di urbanistica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pavia, e l'ingegner Piergiorgio Vitillo, ricercatore di urbanistica presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano). Nel parere espresso il 15 settembre, la commissione ha ritenuto l'intervento proposto compatibile con le disposizioni del Piano delle Regole, considerando rilevante l'interesse tipologico-architettonico del restauro, associandosi alla richiesta già formulata dalla Soprintendenza di una "progettazione maggiormente dettagliata e qualitativa della struttura della copertura del cortile, in relazione ai particolari costruttivi ed in riferimento sia al disegno che alle sezioni delle strutture in elevazione (pilastri ad albero) che alla stessa copertura (diaframma in vetro)", che dovrà in ogni caso risultare autonoma e chiaramente separata staticamente e visivamente dall'edificio storico.
La commissione ha inoltre sottolineato che "dal punto di vista propriamente urbano, il cortile d'onore, unitamente ai portici circostanti, si potrà configurare come una piazza coperta, un vero e proprio attrattore distributivo e funzionale, anche in ragione del fatto che l'edificio si trova lungo corso Roma, asse storico di grande valenza rappresentativa e commerciale, passeggio lodigiano per eccellenza, contraltare meridionale del sistema rappresentato dalla piazza, dal municipio e dal Duomo". Proprio questo funzione del cortile coperto può costituire il requisito di ricaduta economico-sociale pubblica richiesto per valutare ammissibile l'intervento in variante: a questo proposito, la commissione ha suggerito l'opportunità che Comune e Banca Centropadana sottoscrivano una convenzione che regoli le modalità di utilizzo pubblico di questo spazio, per esempio per mostre, convegni ed eventi vari, prevedendo un numero definito di giornate all'anno da dedicare a questo scopo. Per quanto riguarda infine l'ammissibilità dell'intervento in relazione al Piano dei Servizi, la variazione d'uso da "attrezzature religiose" a "terziario" può essere consentita perché la funzione di oratorio svolta in precedenza da Palazzo Ghisi è ora assolta dal nuovo oratorio di via Callisto Piazza. Ottenuta la dichiarazione di ammissibilità, il progetto di restauro e risanamento verrà prossimamente avviato ad istruttoria tecnica presso lo Sportello Attività Produttive, sino al rilascio del permesso di costruire.
Nell'attuale forma, Palazzo Ghisi (in origine Palazzo Sommariva, dall'omonimo casato lodigiano, radicato in città fin dal medioevo) è opera sei-settecentesca, che si distingue per il notevole, imponente portale sormontato da un balcone in ferro battuto. La simmetria delle finestre del piano terra e del primo piano ingentiliscono la facciata e le conferiscono nobiltà e leggerezza. Nel maggio 1796, dopo la battaglia del ponte, Napoleone vi ricevette da Francesco Melzi d'Eril le chiavi della città di Milano.
 
28.09.2012


Ultima Modifica: 25/05/2022