Il piano di riorganizzazione dello stabilimento Baerlocher di Lodi starebbe proseguendo secondo quanto programmato nel dicembre 2011, concordato con i sindacati ed illustrato anche al Comune, con l'obiettivo di garantire la continuità produttiva e la prospettiva (non scontata ma possibile) che alla fine della procedura il numero di lavoratori in esubero si riveli inferiore a quello inizialmente previsto. A delineare questo quadro è stato il direttore dell'azienda, Agostino Savoldi, contattato dall'assessore comunale alle attività produttive, Vittorio Codeluppi, sulla scorta delle notizie recentemente riportate dalla stampa in merito all'avvio di una tornata di cassa integrazione straordinaria a zero ore per 13 dipendenti, motivata dalla chiusura di un reparto.
"D'acchito - spiega l'assessore - questa circostanza ci era parsa una novità rispetto a quanto ci era stato presentato a suo tempo, per cui abbiamo deciso di verificare direttamente alla fonte come stiano effettivamente le cose, rivolgendoci alla direzione dello stabilimento e confrontandoci successivamente anche con i sindacati. Da parte nostra, si è trattato di un dovuto interessamento, per cercare di capire quali siano le prospettive di una importante realtà industriale della città, che dà lavoro a decine di persone e che sta affrontando un impegnativo percorso di consolidamento, dopo le difficoltà generate dall'incidente del gennaio 2010, ai cui effetti si sono sommate le conseguenze della crisi economica generale, che ha colpito anche il settore chimico".
Secondo quanto è stato spiegato dall'ingegner Savoldi, i punti fondamentali dell'accordo sottoscritto per la gestione degli esuberi sarebbero pienamente confermati e la scelta di attivare la Cig straordinaria a zero ore per un gruppo di dipendenti risponderebbe all'esigenza di sfruttare al meglio le opportunità concesse dalla normativa di accedere agli ammortizzatori sociali, con la possibilità di ricorrere a questo strumento per un periodo più prolungato.
"Il primo obiettivo del piano - informa l'assessore Codeluppi - è quello di ristabilire e preservare un adeguato equilibrio economico dell'attività dello stabilimento, raggiungendo un livello tale da garantire la continuità produttiva. Come noto, per raggiungere questo obiettivo l'azienda ritiene che sia indispensabile ridurre l'organico, con 39 esuberi programmati che devono essere gestiti nel modo meno penalizzante possibile, per esempio favorendo l'accompagnamento alla pensione dei dipendenti in procinto di maturare i necessari requisiti. La manovra sull'organico sarebbe però insufficiente ed addirittura inutile, se non fosse accompagnata da una effettiva volontà di mantenere competitivo lo stabilimento di Lodi: da questo punto di vista, mi è stato assicurato che l'azienda si sta muovendo con determinazione anche nella ricerca di nuovi sbocchi di mercato, proprio perché l'intenzione non è quella di svuotare progressivamente e inesorabilmente lo stabilimento di Lodi, ma di salvarlo e creare prospettive per il futuro".
I riscontri ottenuti nei contatti con la direzione aziendale sono poi stati confrontati con le valutazioni dei sindacati:
"Sostanzialmente - rende noto Codeluppi - anche da parte sindacale mi è stata data conferma di un percorso condiviso. Naturalmente, la situazione verrà continuamente monitorata e verrà chiesto di entrare nel vivo della descrizione del piano industriale, per verificare che sia rispondente agli obiettivi annunciati. Anche l'amministrazione comunale manterrà elevata e costante la sua attenzione: intanto, possiamo prendere atto della volontà manifestata dall'azienda di impegnarsi a individuare soluzioni che consentano di ridurre gli esuberi programmati".
(21-09-2012)