Prende forma il nuovo centro civico di quartiere che verrà realizzato nel contesto del parco Martiri della Libertà, a San Fereolo. La giunta comunale ha infatti approvato il progetto esecutivo del primo lotto dell'intervento, che consiste nella realizzazione di un edificio destinato ad ospitare la sede del Doposcuola Popolare e le attività a servizio del quartiere, mentre con il secondo lotto verranno realizzati i due corpi di fabbrica che completeranno la struttura del polo civico. Elaborato dall'architetto Paola Benelli, il progetto prevede un quadro economico complessivo di 260.000 euro, di cui 197.000 di importo lavori, 20.000 di Iva, 21.000 per acquisto arredi interni, 8.000 per acquisto corpi illuminanti e circa 14.000 euro di somme a disposizione per spese tecniche e collaudi.
"Lo spunto dell'iniziativa - spiega l'assessore ad ambiente ed urbanistica, Simone Uggetti - è quello di partire dalle criticità di cui soffre questa zona della città per trasformarle in opportunità. L'area in questione, che coincide con lo spazio sottostante il viadotto di viale Europa, viene infatti da sempre considerata problematica, a causa dell'utilizzo improprio degli spazi, delle frequentazioni notturne rumorose e soprattutto della mancanza di sicurezza percepita dei residenti. D'altra parte, questo contesto non è privo di potenzialità, visto che il parco è situato in una zona residenziale densamente abitata e senza traffico, vicina alle scuole e alla parrocchia, in cui sono già presenti attraversamenti ciclo-pedonali, attrezzature ludico ricreative e strutture sportive. Attraverso il coinvolgimento dei residenti, si è cercato allora di individuare le strategie più efficaci per la riqualificazione dell'area, prevedendo la realizzazione di un centro civico comprendente gli spazi per lo svolgimento del Doposcuola Popolare, una sala gioco, un chiosco/bar, una sala polivalente, ufficio/amministrazione e servizi igienici".
Lo studio di fattibilità del nuovo centro civico presso il parco Martiri della Libertà era stato presentato per la prima volta nel febbraio 2010, con un'assemblea pubblica svoltasi presso l'Itis Volta di viale Giovanni XXIII; sempre nel 2010, l'idea aveva poi ottenuto un importante contributo da parte del Ministero dell'Economia, con uno stanziamento di 200.000 euro, a cui si erano aggiunti 150.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo. Oltre a finanziare i lavori del primo lotto, queste risorse verranno in parte utilizzate per attività di promozione sociale tramite educatori di strada, in collaborazione con la cooperativa Microcosmi.
"Il valore di servizio che questa iniziativa ricopre per la città - sottolinea Uggetti - ha determinato una "progettazione partecipata", basata sul confronto ed il dialogo con i soggetti coinvolti; in particolare sono stati attivati incontri con i residenti del quartiere, i responsabili delle associazioni coinvolte nel progetto sociale (coop Microcosmi e associazione Pierre-Lotta all'esclusione), gli educatori e i ragazzi del Doposcuola Popolare, le insegnanti e le donne che partecipano ai corsi in lingua per stranieri. Questa modalità di approccio ha permesso di focalizzare l'attenzione sulle aspettative dei cittadini e sulle effettive necessità degli utenti della struttura, consentendo di sfruttare nel miglior modo possibile le risorse economiche disponibili".
Il progetto si colloca all'interno del Parco Martiri della Libertà, sotto il viadotto di viale Europa. L'intorno urbano è fortemente caratterizzato dalle presenza di numerose strutture di servizio, sia di scala di quartiere che urbana, in particolare plessi scolastici di differente ordine e grado. Altro elemento caratterizzante l'area d'intervento è l'assenza di traffico veicolare: l'accessibilità all'edificio in costruzione sarà infatti garantita dai percorsi ciclopedonali che si snodano all'interno del parco. Il padiglione oggetto del primo lotto si colloca al di sotto del viadotto di viale Europa, all'estremità ovest del sottoponte; si tratta di un edificio a pianta rettangolare, costituito da un solo piano fuori terra. Le altezze disponibili all'intradosso del viadotto hanno obbligato a posizionare il piano di calpestio di progetto ad una quota inferiore (- 0,70 mt) rispetto all'attuale quota di camminamento delle aree pavimentate del parco, producendo un sistema di spazi aperti collegati tra di loro mediante scale e rampe, che permette di raggiungere gli accessi dell'edificio.
La natura dello spazio in cui si colloca ha prodotto un edificio a pianta longitudinale (mt. 26 x 6,62), una sorta di "cannocchiale", il cui accesso avviene esclusivamente dalle due testate, le quali, contrariamente alle altre superfici dell'immobile, risultano completamente vetrate. Lungo il lato ovest dell'edificio si "aprono" piccole finestre verticali, il cui scopo, oltre che di portare luce all'interno dell'immobile, è di rendere visibile all'esterno le attività che in esso vi si svolgono; il fronte est è invece completamente "cieco", poiché nella fase di completamento dell'intero progetto sarà il fianco a cui verrà addossato il secondo corpo di fabbrica. La captazione della luce naturale ha determinato la distribuzione interna degli spazi, che si articolano in due grossi ambienti posti nelle testate dell'edificio e suddivisi dal blocco servizi (ufficio, ripostiglio e servizi igienici).
Complessivamente la superficie calpestabile sarà di mq. 139, a fronte di una superficie lorda di pavimento pari a mq. 172. Tale superficie risulta leggermente superiore a quanto previsto nel progetto preliminare (circa 22 mq in più) poiché dovendo l'immobile assolvere, almeno inizialmente, a molteplici funzioni (tra cui quella di sala civica,) si è cercato di massimizzare la superficie disponibile per consentire un uso più ampio possibile.
L'ingresso principale avverrà dal fronte nord, attraverso una sala libera destinata ad attività di gioco e all'occasione a sede per incontri e/o riunioni; da questo ambiente si accede, mediante corridoio, ai servizi igienici (uno dei quali attrezzato per portatori di handicap) per poi raggiungere il secondo locale, in cui avrà luogo il doposcuola.
E' prevista anche la realizzazione di un piccolo ufficio (mq. 9,5) destinato alle attività di amministrazione, posto a fianco dei servizi igienici è suddiviso dalla sala del doposcuola da una parete vetrata, che consente agli educatori l'osservazione dei ragazzi.
Dal locale doposcuola sarà inoltre possibile uscire all'esterno, attraverso un ingresso secondario; ciò permetterà di poter svolgere all'interno dell'immobile più attività contemporaneamente, senza che fra di esse avvengano interferenze.
La cubatura degli ambienti con permanenza di persone corrisponde a circa 350 mc. pertanto la capienza massima ammissibile della struttura sarebbe di 87 utenti (4mc/utente), come dato di progetto si è però considerata una presenza significativamente inferiore di utenti, pari a max 50 unità. La dotazione dei servizi igienicosanitari è garantita dalla presenza di due bagni dotati di lavabo e vaso, uno dei quali adatto ad accogliere portatori di handicap. La scelta di "risparmiare" l'uso del suolo, collocando l'immobile al di sotto del viadotto stradale, ha determinato alcune limitazioni progettuali, che si sono trasferite anche sulle scelte tecnologiche adottate: in primo luogo l'impossibilità di lavorare con un sistema costruttivo tradizionale che prevedesse "il getto" di solai e di murature in elevazione ha imposto l'uso di una tecnologia a secco per le pareti e la copertura del padiglione, coniugata al sistema tradizionale di fondazione. L'edificio sarà dotato di tutti gli impianti necessari a garantirne il funzionamento: rete di distribuzione energia elettrica, rete dati e telefonia, rete di distribuzione per l'acqua idrica sanitaria calda e fredda, impianto di riscaldamento e raffrescamento alimentato da pompa di calore elettrica aria-aria, impianto di termoventilazione per il ricambio dell'aria e il recupero termico dell'aria dei locali interni. La qualità e il disegno degli spazi aperti sono un aspetto fondamentale del progetto, il contesto "difficile" in cui esso si colloca obbligano ad un'attenta definizione degli spazi e delle scelte materiche. L'edificio "sprofondato" sotto il viadotto si raccorda al parco circostante attraverso un sistema di scale e rampe che conducono a delle "piastre" pavimentate da cui si accede all'immobile. Questi spazi posti ad una quota inferiore rispetto ai percorsi ciclo-pedonali del parco costituiscono una proiezione esterna dell'ambiente interno dell'edificio, una sorta di vestibolo dal quale accedere e nel quale svolgere attività all'aperto nella stagione estiva. Questa ragione ha indotto a selezionare una pavimentazione esterna in doghe viniliche di legno che trasmettesse lo stesso confort ambientale che si percepisce all'interno dell'immobile, inoltre il legno diviene materiale "tattile" che si confronta con la durezza del cemento armato del viadotto e la freddezza del pannello in lamiera grecata dell'immobile. Nel sistema di raccordo delle quote di progetto si è cercato di dare spazio anche ad aree a verde, sia valorizzando le aiuole esistenti, sia creandone di nuove, che potessero alternarsi al cemento delle rampe e delle scale esterne. I percorsi pedonali di accesso al doposcuola saranno garantiti da corpi illuminanti ad incasso posti lungo i muri di contenimento contro terra. Attraverso un progetto grafico si prevede inoltre di definire al di sotto del viadotto, degli ambiti da destinare a parcheggio per biciclette, passeggini e carrozzine.
(26-06-2012)