"Lodi ha conferito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama nel 2008, con voto unanime del consiglio comunale, ma da allora non è ancora stato possibile formalizzare questo atto alla presenza dell'interessato. Se si creeranno le condizioni opportune, ci proponiamo quindi di cogliere l'occasione della sua imminente visita a Milano per provvedere in tal senso".
 
Ad annunciarlo è il presidente del consiglio comunale, Gianpaolo Colizzi, che ricorda come da quattro anni dalla balconata di Palazzo Broletto sventoli la bandiera tibetana, che per disposizione dell'amministrazione resterà esposta in modo permanente, sino a quando la questione della libertà del popolo tibetano non troverà una adeguata soluzione.
 
"In questi giorni che ci separano dall'arrivo del Dalai Lama cercheremo di stabilire contatti con attivisti della causa tibetana che possano aprirci un canale con lo staff del leader asiatico - informa Colizzi - Se sarà possibile portare il Dalai Lama a Lodi per la consegna dell'atto di cittadinanza onoraria, saremo felici ed orgogliosi di poterlo ospitare. In alternativa, valuteremo l'eventualità di recarci noi a Milano, con una delegazione ufficiale, cercando di individuare un momento propizio per un incontro".
 
"Nel 2010 - ricorda inoltre Colizzi - il consiglio comunale di Lodi ha conferito la cittadinanza onoraria anche a Liu Xiaobo, dissidente cinese, tra i protagonisti delle proteste del 1989 in piazza Tiananmen a Pechino, insignito del Premio Nobel per la Pace. Tengo a sottolineare che non si tratta di iniziative animate da intenti sterilmente polemici nei confronti della Cina: a Lodi, peraltro, risiede una vivace comunità cinese, integrata nella società e nell'economia locali, che intrattiene con la realtà lodigiana relazioni cordiali e collaborative. Questa considerazione non ci esime tuttavia dal prendere posizione in modo risoluto a favore dell'affermazione anche in quel Paese dei più elementari diritti civili, a partire da quello alle varie forme di libertà".
 
(25-06-2012)