Puntuale come la Santa, che di anno in anno si fa strada nelle lunghe ore di una notte invernale colma di emozioni e di attesa, torna la Veglia ad animare idealmente la città, che nelle ore a seguire della "Notte Bianca" si riverserà in gran parte tra le bancarelle di piazza della Vittoria e nelle vie limitrofe del centro storico. Dopo il selciato della grande piazza, lo spazio raccolto di San Lorenzo, i portici del Broletto e il cortile nobile del palazzo Vescovile, la Veglia quest'anno (alla sua XXVª edizione) andrà in scena nella cornice del portico quadrangolare del cortile del Liceo Verri di via San Francesco, dove la bellezza dei luoghi si intreccerà con una tradizione ed un culto che hanno generato in lunghi secoli tanti frutti di bellezza, racconti, dipinti, sculture e gioiose giornate di festa.
Ispirato a "La sera" di Cardarelli e alla "Notte stellata" di Van Gogh, lo spettacolo si svilupperà in una sequenza di scene che si alterneranno tra visioni di esterni e squarci di interni. Un paese in movimento si appresta a rincasare alle ombre della sera: ai ritmi di fine giornata s'avvicendano i riti della cena imbandita, poi i primi segni del sonno sui volti e nei gesti. Fuori, sopra i tetti, la notte si fa strada con i suoi filamenti di stelle, avvolge il paese con una densa coltre di luci. Un giardino di stelle e pianeti accoglie abbagliante la Signora della notte, la regina delle maree, la reggitrice di ogni ciclo vitale. La Luna con la sua forma di culla ondeggia dall'alto e una ninnananna celeste discende sulle case, dove i bimbi sono ormai pronti a dormire. Eccoli cullati tra candide lenzuola, con i visi sprofondati in morbidi cuscini, pronti a varcare la soglia di mondi aleggianti di impalpabili immagini. Dai dormienti catturati dal sonno si liberano le anime sognanti. Nuovi paesaggi prendono il posto del paese reale: case aeree si muovono tra fantasmi di tenue luce e man mano che il sogno prende vita il mondo si fa profondità liquida, immenso mare solcato da una barca dispensatrice di doni, come fu la barca che, secondo una delle molte leggende siracusane, Santa Lucia fece una volta approdare nel porto della sua città costretta alla fame. Nel cuore della notte torna il miracolo del dono, prima che di nuovo i sogni sul filo di un funambolo sognatore ritornino al cielo da dove sono venuti.
La Veglia è promossa dal Laboratorio degli Archetipi in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Lodi e con l'Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi. Il progetto è stato ideato da Giacomo Camuri e Giannetta Musitelli con la collaborazione di Andrea Butera per la coreografia, Sabrina Inzaghi e Luca Maccagni per la scenografia e Carlo Cialdo Capelli per la musica e il canto. In scena con il funambolo Andrea Loreni (che tornerà a Lodi dopo la magica serata dello scorso luglio in cui attraversò piazza della Vittoria su una fune sospesa sino a raggiungere la sommità del campanile della Cattedrale), ci saranno Emilio Martinelli (trampoliere), Andrea Butera e Ines Ambrosini (danzatori). Animeranno lo spettacolo Sabrina Inzaghi, LucaMaccagni, Christopher Onwendimma, Silvia Piantanida, Lisa Valcarenghi. Parteciperanno le bambine e i bambini della classe 1ªA della scuola Santa Francesca Cabrini, in collaborazione con Veronica Cerri, Giorgio Ghizzoni, Francesco Gnasso, Sara Menardo, Anna Parmesani, Mikail Peviani (Laboratorio delle diverse abilità, Istituto sperimentale Maffeo Vegio). Debutteranno i bambini e i ragazzi del corso di teatro "Cosa sono le nuvole?" inaugurato di recente nell'ambito del progetto "Diversa-mente", sostenuto dal contributo della Fondazione Banca Popolare di Lodi. A narrare il racconto scritto da Giannetta Musitelli sarà l'attore e regista Claudio Raimondo. Suonerà musiche originali Carlo Cialdo Capelli, autore della canzone che sarà interpretata da Chiara Ajelli.
(06.12.2011)