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L'indice di "virtuosità finanziaria" promuove le politiche di Lodi

"Non abbiamo mai guardato a cosa succede altrove e continueremo a concentrarci esclusivamente sulle cose che dobbiamo fare noi, così come l'autocompiacimento è un atteggiamento lontano dalle nostre abitudini, ma il dato su Lodi che emerge dalle rilevazioni effettuate dalla Regione sulla virtuosità finanziaria dei Comuni lombardi attesta, nelle valutazioni di un ente terzo, come le politiche di bilancio che questa amministrazione ha portato avanti siano state corrette, solide e proficue, tanto da risultare il secondo capoluogo di Provincia in Lombardia ed il settimo Comune su un totale di 1.544".
 
Lo dichiara il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, commentando i risultati del monitoraggio effettuato sui conti dei Comuni lombardi, finalizzato al riparto della quota di 50 milioni di euro stanziata dalla Regione per alleviare il peso sui vari enti del Patto di Stabilità.

"L'importo disponibile - sottolinea Guerini - non è particolarmente consistente, ma almeno in Lombardia è stato introdotto un principio di premialità a favore dei Comuni che si sono dimostrati virtuosi e avranno così la possibilità di fare affidamento su un plafond di spesa aggiuntivo, per quanto di modesta entità, mentre il meccanismo adottato a livello nazionale non fa altro che aggravare la situazione dei Comuni che sono già in difficoltà, "condannati" a sostenere il peso degli incentivi concessi ai virtuosi. Il lavoro svolto dalla Regione ha comunque il merito di aver individuato dei parametri di riferimento, applicati a tutti in modo omogeneo, con alcuni opportuni aggiustamenti (la stima degli oneri conseguenti all'ospitalità dei "city users" per le città più grandi, la riparametrazione alle classi demografiche e ad alcune specifiche condizioni di contesto). Per quanto ci riguarda, il riscontro di questo monitoraggio effettuato sui conti consuntivi del triennio 2006-2008 conferma la capacità di programmazione finanziaria del nostro Comune e certifica l'ottimo equilibrio conseguito tra l'esigenza di mantenere su livelli ponderati le spese incomprimibili e quella di liberare risorse per gli investimenti in opere pubbliche ed il potenziamento dei servizi, con un ricorso moderato all'indebitamento ed un apprezzabile livello di autonomia finanziaria. Alla luce di queste evidenze, risalta in modo ancor più macroscopico l'iniquità di un Patto di Stabilità che ci costringe a congelare risorse che sarebbero disponibili ed a congegnare sempre nuove modalità per reperire entrate straordinarie di cassa per non sforare gli assurdi obiettivi di saldo che ci sono stati imposti".
 
(05-12-2011)


Ultima Modifica: 25/05/2022