Per la stagione di Prosa del Teatro alle Vigne, il Comune di Lodi propone Il nipote di Rameau, uno spettacolo con Silvio Orlando, che si tiene lunedì 24 ottobre 2011 alle ore 21.00 presso il Teatro alle Vigne, in via Cavour 66.
Il nipote di Rameau di Denise Diderot, capolavoro satirico della seconda meta' del settecento e' la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione avvolto in un lucido cupio dissolvi. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrita', della natura umana e delle possibilta' di redimerla. Rameau si e' offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile. Scorgiamo dietro la sua perversita' le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell' affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra societa' civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento.
Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrita', della natura umana e delle possibilta' di redimerla. Rameau si e' offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile. Scorgiamo dietro la sua perversita' le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell' affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra societa' civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento.