"Per evitare che le buone prassi realizzate in questi anni dai Comuni italiani sul tema dell'inclusione si disperdano in azioni frammentate, serve un Piano d'azione nazionale che le inserisca in un quadro organico ed armonico".
E' quanto ha ribadito il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini parlando al summit di sindaci che il Consiglio d'Europa ha organizzato oggi a Strasburgo per porre freno alla crescente discriminazione ed emarginazione sociale ed economica dei rom presenti nei Paesi europei. Nel suo intervento al convegno Guerini - che rappresentava l'Anci nazionale - ha presentato le buone pratiche che "i Comuni realizzano sul tema dell'inclusione sociale dei Rom e su come cercano di combattere i pregiudizi che si possono formare nella popolazione".
Ma si è anche soffermato su come le amministrazioni garantiscono e sviluppano le politiche di assistenza sia nel campo dell'educazione che dell'assistenza sanitaria, della ricerca dell'abitazione e dell' approccio al lavoro.
Per il sindaco di Lodi tutto questo patrimonio di attività rischia di disperdersi se manca una 'cornice' di linee di azioni definite a livello nazionale.
"L'attività di ogni singolo Comune non può essere lasciata alla buona volontà degli amministratori, né svolgersi sempre in situazioni di emergenza che - ha sottolineato - vedono comunque sempre i Comuni in prima linea sul terreno dell'accoglienza ed integrazione".
Una posizione quella espressa da Guerini per conto dei Comuni e dell'Anci che ha incassato importanti riconoscimenti.
"Abbiamo avuto l'autorevole conferma della correttezza della nostra posizione da parte del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg", evidenzia il sindaco di Lodi. "Ma anche gli altri rappresentanti delle istituzioni comunitarie presenti al summit hanno richiamato l'esigenza, non solo per l'Italia ma per tutti i paesi europei, di sviluppare queste politiche in un quadro nazionale omogeneo", ha concluso Guerini.