Inizieranno entro la metà di agosto i lavori di installazione della rete di 32 postazioni di videosorveglianza al centro del progetto predisposto nel 2009 dal Comune di Lodi in collaborazione con la Prefettura e finanziato dal Ministero dell'Interno con un contributo di 1.050.000 euro, a valere sul fondo nazionale di 100 milioni di euro "per la realizzazione di iniziative urgenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico" (istituito con la legge 133/2009, il cosiddetto "pacchetto sicurezza").
Giovedì 28 luglio è stato infatti firmato il verbale di consegna dei lavori all'impresa aggiudicatrice dell'appalto da 835.000 euro (più Iva al 20 per cento), la Dab Sistemi Integrati Srl di Roma, che in base al capitolato di gara dovrà redigere il progetto esecutivo entro il 10 agosto e realizzare i lavori entro i successivi 120 giorni. Nel frattempo, dallo scorso giugno sono stati effettuati i sopralluoghi tecnici preliminari presso le dislocazioni dove verranno installate le telecamere.
"Nell'imminenza dell'avvio dei lavori di realizzazione di questa importante iniziativa, sottolinea il sindaco Lorenzo Guerini, desidero ricordare sui 159 progetti presentati in tutta Italia, quello di Lodi si è piazzato al 13° posto in graduatoria per importo assegnato, addirittura al 7° se escludiamo i progetti relativi alle emergenze causate in alcune grandi città come Milano, Roma e Napoli dalla presenza di campi nomadi abusivi, che da soli avevano ottenuto risorse per 48 milioni di euro, quasi la metà dell'intero fondo disponibile. Voglio ringraziare personalmente il Ministro Maroni per l'attenzione che ha riservato alla nostra proposta e il Prefetto, Peg Strano Materia, per la preziosa e indispensabile opera di supporto nella gestione dell'iter amministrativo della pratica".
Il progetto consiste nella realizzazione di un sistema integrato di videosorveglianza territoriale e di monitoraggio del traffico veicolare, al fine di potenziare l'efficacia e l'efficienza del controllo del territorio da parte delle forze di polizia, ottimizzandone capacità, tempestività d'intervento e impiego delle risorse. In particolare, presso i siti individuati in sede di Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica saranno realizzate delle postazioni di videosorveglianza dotate di tre tipologie di telecamere: "di osservazione" (dotate di ampia possibilità di brandeggio e di ingradimento, che permetteranno di gestire in diretta dalle sale operative gli avvenimenti connessi all'ordine ed alla sicurezza pubblica), "di contesto" (a grande risoluzione, che verranno impiegate in quegli ambiti in cui è richiesta l'acquisizione di immagini ad altissima qualità per la ricerca di dettagli, ad esempio, per fini investigativi) e "lettori di rilevamento transiti" (che consentiranno di segnalare transiti di veicoli sospetti, lungo le principali direttrici di accesso e uscita dalla città).
Di seguito, l'elenco delle postazioni:
Queste nuove postazioni si aggiungeranno alle 8 già attive da tempo in città, installate tra il 2009 ed il 2010 con un investimento di 233.000 euro (comprensivo di spese di allestimento della centrale operativa presso il Comando di Polizia Locale), finanziato in parte con un contributo regionale per i progetti in materia di sicurezza:
Inoltre, sono in funzione da due anni le postazioni di videocontrollo degli accessi alla Zona a Traffico Limitato:
"Come la maggior parte delle aree urbane - osserva il sindaco - anche la città di Lodi, attraversata da dinamiche socioeconomiche complesse, è stata interessata nel corso di questi ultimi anni da una fase di forte trasformazione, tuttora in atto. Si tratta di un momento sicuramente delicato, soprattutto sotto il profilo della sicurezza dei cittadini, della vivibilità degli spazi pubblici, della civile ed ordinata convivenza tra etnie diverse, che trova comprensibilmente grande risalto sugli organi di informazione e che ha fatto aumentare la percezione di insicurezza nei cittadini lodigiani. L'incremento dei sistemi di video-sorveglianza, deciso in sede di Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, rappresenta una delle misure che l'amministrazione comunale intende adottare al fine di dotare gli operatori di Polizia di un prezioso ausilio nell'attività di presidio del territorio, prevenzione e contrasto della criminalità, consentendo di ottimizzare l'impiego delle risorse
umane disponibili. Si tratta di un intervento che rientra in un quadro di iniziative e di azioni (potenziamento dell'illuminazione pubblica, posa di alcuni sistemi di video-sorveglianza, progetti mirati alla prevenzione sociale e situazionale, alla mediazione dei conflitti ed all'inclusione sociale) che l'amministrazione comunale ha avviato negli ultimi anni, al fine di migliorare la sicurezza dei cittadini e la vivibilità degli spazi pubblici e di garantire il rispetto delle norme che regolano la vita civile favorendo, nel contempo, la convivenza e la coesione sociale. Tutte queste iniziative sono sfociate nella redazione di un Patto per la Sicurezza tra Prefettura e Comune di Lodi per la realizzazione di interventi di collaborazione nell'ambito di un sistema integrato di sicurezza urbana, Patto i cui contenuti sono stati condivisi in sede di Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e che è stato sottoscritto nel 2010".
"Il principale risultato che intendiamo conseguire con il progetto di videsorveglianza, conclude Guerini, consiste perciò nel recepire l'istanza della comunità locale di salvaguardare sicurezza e vivibilità del territorio, rendendolo meno vulnerabile nei confronti di alcune forme di criminalità (specialmente di tipo predatorio) e di degrado che rischiano di rappresentare un grave ostacolo allo sviluppo economico, alla civile convivenza, alla qualità e produttività del lavoro ed all'attrattività dell'ambiente urbano. Ulteriori risultati attesi sono l'elaborazione di un innovativo modello di connessione e cooperazione delle forze in campo, favorendo la stretta collaborazione tra le forze di Polizia e la Polizia Locale, garantendo interscambio informatico e coordinamento operativo, oltre che la possibilità di programmare servizi congiunti, rivolti in particolare al presidio ed al controllo delle aree critiche o a maggiore rischio".
(01-08-2011)