Dal primo agosto 2009 i servizi idrici (erogazione acqua potabile, fognature, depurazione e laboratorio analisi), precedentemente gestiti da Astem Gestioni sono stati conferiti alla Società Acqua Lodigiana - S.A.L., azienda pubblica partecipata dai 61 comuni del Lodigiano, gestore unico dei servizi idrici in tutta la provincia di Lodi. Sul sito web aziendale www.acqualodigiana.it sono stati recentemente implementati alcuni importanti servizi per gli utenti del Servizio Idrico Integrato e in generale per tutti i cittadini della provincia di Lodi.
In particolare sono attivi i seguenti contenuti:
Il depuratore di Lodi, situato in località cascina Maldotta, è stato realizzato a partire dal 1978 ed è entrato in funzione nel 1982. E' un impianto di tipo biologico a fanghi attivi, con una portata media giornaliera di 11.000 metri cubi (pari a 11 milioni di litri) e potenzialità di trattamento dei reflui civili e industriali che inizialmente era pari sino a 35.000 abitanti equivalenti e con i lavori di potenziamento conclusi nel 2005 è stata portata a 45.000 abitanti equivalenti.
Funzionamento dell'impianto
Entrate nell'impianto, le acque subiscono un trattamento detto primario, che consiste in: grigliatura grossolana, che serve per trattenere i rifiuti di grosse dimensioni sospesi nelle acque; grigliatura fine, che recupera i rifiuti di piccole dimensioni non trattenuti dalla prima grigliatura; dissabbiatura (eliminazione delle sabbie per deposito sul fondo vasche); disoleatura (insufflazione di aria nell'acqua per portare le particelle oleose in superficie, dove vengono raccolte in una vasca di scarico). Successivamente, le acque subiscono in speciali vasche un trattamento di depurazione biologica detto secondario, con il quale vengono eliminate le sostanze organiche contenute nelle acque, ad opera di batteri e protozoi. Le acque vengono poi convogliate in vasche di sedimentazione, nelle quali si separano i fanghi, prodotti dal processo di depurazione biologica, dall'acqua depurata, che viene immessa nella Roggia Molina, per confluire poi nel fiume Adda. I fanghi prodotti dal processo di depurazione vengono prima stabilizzati aerobicamente (vengono cioè sottoposti a fermentazione ad opera di batteri che demoliscono le sostanze organiche, producendo humus) e poi sottoposti a disidratazione meccanica per ridurli di volume. Vengono quindi trasferiti in appositi letti di stoccaggio, in attesa di essere consegnati a ditte autorizzate per l'utilizzo come compost in agricoltura.
I lavori di potenziamento del 2005
Per quanto riguarda le funzioni di trattamento primario, l'adeguamento dell'impianto (costato circa 1.700.000 euro) ha comportato l'installazione di una terza coclea per il sollevamento delle acque in arrivo, la sostituzione della griglia fine ad arco con due griglie fini a nastro continuo e l'installazione di un misuratore di portata all'uscita del comparto di grigliatura. Gli interventi sul sistema di trattamento secondario hanno riguardato l'incremento di volume delle acque reflue destinate al trattamento, con la costruzione di due nuove vasche di ossidazione-nitrificazione (portando la capacità da 1.875 a 5.175 metri cubi), nonché l'installazione di un sistema di aerazione a diffusori a bolle d'aria, vincolati sul fondo delle vasche. Per il trattamento terziario si è provveduto con la creazione di una vasca specifica di denitrificazione e l'introduzione della disinfezione UV delle acque in uscita dall'impianto. Infine, sulla linea fanghi sono state sostituite le apparecchiature di disidratazione meccanica (nastropresse). Tutte queste operazioni hanno consentito di risolvere una serie di problemi specifici a livello idraulico (ora tutte le acque reflue convogliate al depuratore vengono trattate), sanitario (con la denitrificazione vengono abbattuti i composti azotati), batteriologico (forte riduzione dei parametri grazie al nuovo comparto di disinfezione a raggi UV). Anche la grigliatura è diventata più efficace, in virtù delle due nuove griglie fini continue, così come è stato sensibilmente attenuato l'effetto aerosol, grazie all'eliminazione degli agitatori a turbina e l'introduzione di insufflatori di aria.
Il sistema di collettamento
Le acque reflue della città di Lodi sono convogliate da un reticolo di 140 chilometri di tubazioni interrate a varie profondità, che trasportano gli scarichi dalle abitazioni ai grandi collettori di raccolta a servizio dei diversi quartieri. Questi collettori (in tutto 7: San Grato, Porta Milano-Selvagreca, Rondò, Fanfani, Mazzini, Olmo e Cotta Baggia) si riuniscono gradualmente in due grandi linee di trasporto degli scarichi all'impianto di depurazione, dove le acque vengono trattate e ripulite prima di essere immesse nella Roggia Molina.
I nuovi collegamenti realizzati dal 2005
Attualmente, sono collegate al depuratore il 97 per cento delle utenze della città.Dopo il potenziamento del depuratore, tra il 2005 ed il 2009 il sistema di collettamento è stato esteso con lavori nella zona del Pratello, via San Bassiano, piazzale Fiume, viale Trento Trieste, dorsale di viale Milano, San Fereolo e area produttiva di San Grato, per un investimento complessivo di circa 3.500.000 euro.
I prossimi interventi
Sal ha programmato un piano di interventi da circa 4 milioni di euro (presentato lo scorso luglio) finalizzato ad estendere la rete di collettamento alle poche aree della città non ancora collegate ed a potenziare ulteriormente il depuratore, che verrà portato ad una capacità operativa pari a 60.000 abitanti equivalenti.Per quanto riguarda il collettamento, gli interventi interesseranno Riolo, Fontana, Cascina Incantonata, Campo di Marte, Cascina Carazzina, Cascina Polledra, Cascina Bracca, gli insediamenti oltre la tangenziale lungo la strada provinciale 23, viale Toscana e gli insediamenti della frazione Olmo lungo la strada statale 9 Emilia).