Rappresentato da oltre trent'anni, sempre con grande successo, in oltre 1.000 repliche, Mi voleva Strehler (il monologo di Maurizio Micheli, scritto nel 1978 insieme ad Umberto Simonetta) resta un esempio ineguagliato di teatro-cabaret. Riproposto per la stagione teatrale 2010-2011 con la produzione del Franco Parenti di Milano, lo spettacolo (che approderà martedì 1 marzo al Teatro alle Vigne) gioca su diversi piani, mascherando dietro un'apparente facilità una riflessione profonda sull'arte dell'attore.
E' la storia di un attore scalcinato, Fabio Aldoresi, interpretato da Maurizio Micheli, che si esibisce tutte le sere davanti ad un pubblico bifolco ed ignorante e che sogna chiaramente la svolta della vita: diventare un attore famoso ed importante. Con il pretesto di un provino che l'attore di cabaret dovrà sostenere, il giorno dopo, davanti al grande regista Strehler, e che gli aprirà le porte del grande teatro, Fabio Aldoresi ci racconta uno spaccato del teatro italiano a cavallo tra gli anni '60 e '70. Si assiste così alla scoperta del "teatro alternativo" e all'impegno politico tipo Brecht, al racconto de "la prise de l'Odéon" ai tempi del '68 e alle imitazioni nostrane dei grandi innovatori di quell'epoca: il Living, Grotowski, il Terzo Teatro, rese ancora più comiche dallo stridore, forse solo apparente, con la condizione reale del giovane attore narrante.
Nato a Livorno e cresciuto a Bari, Maurizio Micheli esordisce all'inizio degli anni '70 come attore drammatico in piccoli teatri del Milanese, dopo aver studiato arte drammatica al Piccolo Teatro. Scrive e mette in scena una serie di spettacoli di cabaret, finché nel 1978 debutta con Mi voleva Strehler, one man show scritto con Umberto Simonetta, che ha ottenuto immediatamente una vasta eco e che nel corso degli anni è diventato un cult. Micheli diventa noto al grande pubblico della televisione a grazie al personaggio, da lui ideato, di Nicola di Mola, il DJ di Radio Bitonto Libera, innamorato perennemente della brunetta dei Ricchi e Poveri. Nicola è una macchietta che faceva il verso alle numerose stazioni radiofoniche indipendenti che sorsero in Italia in quel periodo.
Nel 1977 partecipa al varietà televisivo Scuola serale per aspiranti italiani e nello stesso anno recita nel film Allegro non troppo di Bruno Bozzetto.
Sul grande schermo Micheli ha lavorato soprattutto con Sergio Corbucci (Sono un fenomeno paranormale del 1985, Rimini Rimini e Roba da ricchi del 1987) e con Steno (Mani di fata del 1983, Animali metropolitani del 1987) ma è con Il commissario Lo Gatto (1986) di Dino Risi che diviene molto popolare. Dagli anni novanta si è dedicato quasi esclusivamente al teatro. Sono da ricordare, fra gli altri L'opera dello sghignazzo di Dario Fo, Buonanotte Bettina con Benedicta Boccoli, Un paio d'ali di Garinei e Giovannini, La presidentessa con Sabrina Ferilli, Il letto ovale con Barbara D'Urso e Italiani si nasce con Tullio Solenghi, limitando l'attività cinematografica a qualche sporadica apparizione.
In televisione ha partecipato a diversi programmi di successo, tra cui Fantastico 8 con Adriano Celentano nella stagione 1987/1988. Nel 1996 ha pubblicato la sua autobiografia, Sciambagne!: l'insolito titolo deriva da una famosa scena del film Rimini Rimini in cui da squattrinato cabarettista tenta di sedurre la ricchissima vedova Laura Antonelli cantando proprio la famosa canzone di Peppino Di Capri. Nel 1999 ha ricevuto l'onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2002 ha pubblicato il romanzo Garibaldi amore mio, edito da Baldini Castoldi Dalai.
(25-02-2011)
Teatro alle Vigne
Stagione di prosa 2010-2011 (abbonamento Prosa 2)
Martedì 1 marzo 2011 - Ore 21.00
Mi voleva Strehler
Con Maurizio Micheli
Di Maurizio Micheli ed Umberto Simonetta
Regia Luca Sandri
Produzione Teatro Franco Parenti Milano
Biglietti: 23 intero, 19 ridotto (fino a 25 anni);
Nel giorno di spettacolo i biglietti (se ancora disponibili)
sono in vendita da un'ora prima della rappresentazione;
la biglietteria accetta prenotazioni
telefoniche o via mail e fax;
i biglietti possono essere pagati per contanti,
bancomat oppure tramite assegno circolare non trasferibile
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