Anche il primo cittadino di Lodi, Lorenzo Guerini, partecipa martedì 22 giugno a Parma all'incontro tra i sindaci firmatari del "Patto per la sicurezza" con il ministro degli interni Roberto Maroni. Lodi è infatti tra i 21 capoluoghi di Provincia (insieme a Parma, Verona, Cremona, Pavia, Belluno, treviso, Novara, La Spezia, Alessandria, Asti, Padova, Como, Modena, Piacenza, Mantova, Pisa, Reggio Emilia, Brescia, Varese e Rovigo) che nel giugno del 2008 diedero vita ad un coordinamento sul tema della sicurezza urbana, condividendo alcune richieste da avanzare nei confronti del Governo per potenziare le funzioni dei sindaci, sostenere economicamente i progetti dei Comuni sulla qualità urbana, contrastare i fenomeni di degrado, potenziare l'organico delle forze dell'ordine, introdurre norme specifiche e di certezza della pena per reati che possono causare grave allarme sociale e ottenere nuovi finanziamenti per le iniziative in materia di inclusione sociale.
A distanza di due anni dall'incontro dell'8 giugno 2008, i sindaci di queste 21 città ed il ministro Maroni si ritrovano quindi a Parma martedì prossimo per fare il punto della situazione, con particolare riferimento sullo stato di attuazione delle misure previste nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" (tra le quali i poteri più estesi di ordinanza).
"Si tratta di una importante occasione di confronto - sottolinea Guerini - che ci darà modo di dialogare direttamente con il responsabile degli interni, che ha competenza diretta sia sulle forze di polizia che sugli enti locali, nel tentativo di coniugare in modo equilibrato tutti gli elementi fondamentali di un sistema di "sicurezza partecipata" verso il quale la nostra società deve orientarsi per affrontare in modo efficace i problemi della qualità urbana e del mantenimento di un quadro di coesione sociale. Tra gli aspetti determinanti che sarà necessario affrontare nel corso dell'incontro c'è sicuramente quello delle risorse, perché da una parte le nostre comunità chiedono giustamente alle amministrazioni locali di farsi carico del problema (per quanto nelle loro prerogative di legge) con nuove iniziative, dall'altra i Comuni devono far fronte a una progressiva
riduzione dei trasferimenti e a sempre più severi vincoli alla spesa. A questo proposito, proprio due anni fa a Parma venne richiesta in modo unanime l'esclusione delle spese per interventi in materia di sicurezza dai calcoli per il rispetto del Patto di Stabilità ed il ministro annunciò la volontà di far propria la proposta e di avanzarla in sede di dibattito sulla finanziaria. Purtroppo, tuttavia, bisogna segnalare che la manovra approvata con decreto dal Governo e di cui in questi giorni si discute in Parlamento la conversione in legge non sembra andare in questa direzione. L'appuntamento del 22 giugno a Parma sarà quindi anche un'opportunità per tornare a sollevare la questione".
(17.06.2010)