Con la legge 56/2007 il Parlamento italiano sancisce il 9 maggio di ogni anno, data-simbolo in cui l'Italia ricorda il ritrovamento del cadavere dell'On. Aldo Moro, rapito e poi ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse, il "Giorno nazionale della memoria" delle vittime del terrorismo.
Sono purtroppo sempre vive in molti di noi quelle terribili scene, che insieme a molte altre hanno funestato la vita pubblica italiana in anni terribili, in cui la vita del nostro Paese è stata per sempre segnata da attentati e carneficine che ne hanno messo a dura prova la tenuta civile e democratica.
Ricordare le vittime del terrorismo, di qualunque colore politico ed ideologico esso sia stato, è un dovere fondamentale, soprattutto nella prospettiva di trasmettere alle nuove generazioni, che non hanno vissuto direttamente quegli eventi luttuosi, la coscienza del recente passato nazionale.
Magistrati, agenti delle forze dell'ordine, uomini politici, giornalisti: in tanti hanno pagato con la vita il proprio impegno nelle istituzioni pubbliche, a servizio dello Stato. A loro va la riconoscenza di ciascuno di noi, perché grazie a quel sacrificio oggi possiamo vivere in una società che, pur con tutti i difetti, può ancora dirsi democratica e libera. A loro va il pensiero di ogni uomo e donna impegnati nelle Istituzioni, affinché compiano il proprio dovere sino in fondo, quand'anche ciò significasse correre dei rischi.
Dal loro esempio, infine, la necessità che i giovani, cui trasmettiamo idealmente per primi questo messaggio, tengano alte la guardia e la vigilanza, seguendo le strade del bene, della solidarietà e dell'amicizia civica e sappiano così costruire un domani migliore.
Lorenzo Guerini