Conferma dell'assenza di qualsiasi pericolo per l'ambiente e per la salute; presa d'atto della forte riduzione dei valori di concentrazione delle sostanze chimiche rispetto ai già bassi livelli registrati nel 2000 e nel 2002; individuazione di un'area in cui si verifica una concentrazione mediamente superiore a quella delle altre zone, che sarà sottoposta a ulteriori approfondimenti per risalire alla sorgente delle emissioni.
Sono questi i principali risultati dell'indagine realizzata dal Dipartimento di Lodi dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente, in collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale, per rilevare la presenza nell'acqua di falda e in quella della rete idrica di Lodi di residui di sostanze farmaceutiche. Realizzata nell'ottobre 2009, l'indagine (tecnicamente una "caratterizzazione idrogeochimica") è stata promossa d'intesa con il Comune di Lodi, per verificare l'evoluzione dei dati ottenuti con un'analoga ricerca svolta da Arpa nel 2002, che a sua volta prendeva spunto da una ricerca del 2000 dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano, da cui era emersa la presenza nelle acque di Lodi di tracce di farmaci ad uso umano e zootecnico, in particolare di Diazepam, rilevato in concentrazioni estremamente basse, ritenute non rilevanti dal punto di vista tossicologico. Arpa, Asl e amministrazione comunale avevano in ogni caso concordato che fosse opportuno individuare la provenienza di tali sostanze, procedendo ad un monitoraggio periodico dei pozzi in cui erano stati riscontrati i valori più significativi.
Le verifiche svolte nell'ottobre 2009 erano quindi finalizzate ad aggiornare i dati del 2002, ricercando, oltre al Diazepam, anche le altre sostanze rinvenute nel 2000 dall'Istituto Negri (acido clofibrico e tilosina), nonché a proseguire la ricerca della fonte.
La campagna di monitoraggio è stata organizzata su una rete di 11 punti di prelievo di campioni di acque sotterranee (10 a Lodi e 1 a Montanaso Lombardo) e 2 campioni provenienti dalla rete acquedottistica di Lodi. La scelta dei pozzi da monitorare è stata effettuata sulla base degli esiti delle indagini precedenti, delle caratteristiche costruttive dei pozzi e tenuto conto del quadro idrogeologico dell'area.
Avendo già verificato nel corso degli accertamenti precedenti l'assenza di tracce di farmaci negli acquiferi più fondi, l'indagine del 2009 ha interessato esclusivamente pozzi captanti dall'acquifero superficiale (tra 40 e 70 metri di profondità).
Sono quindi stati monitorati i quattro pozzi dove erano stati rilevati nel 2002 valori di Diazepam superiori a 10 nanogrammi per litro, due pozzi a monte di questi, i tre piezometri della ditta Euticals in località San Grato, recentemente realizzati (di cui uno a monte e due a valle), un piezometro della ditta GelfiPharma immediatamente a monte della Euticals, e un pozzo poco a monte dell'Adda in direzione del flusso della falda.
Inoltre, sono stati effettuati due prelievi dalla rete acquedottistica di Lodi (fontanella pubblica di viale IV Novembre e acquedotto comunale di viale Dante Alighieri).
Le determinazione dei parametri analitici è avvenuta presso il laboratorio di Parabiago del Dipartimento provinciale Arpa di Milano, mediante cromatografia liquida con rivelatore a selezione di massa. Di seguito, si riportano gli esiti della analisi.
Diazepam
Si evidenzia una zona a maggior concentrazione all'interno della ditta Euticals, con un massimo di 98 nanogrammi per litro, mentre il pozzo della GelfiPharma, immediatamente a monte, presenta valori di molto inferiori, prossimi al limite di rilevabilità analitica (vale a dire il limite di concentrazione delle sostanze chimiche al di sotto del quale gli strumenti non riescono neppure a rilevare la presenza delle sostanze stesse).
Nei due pozzi ubicati ancora più a monte i valori risultano addirittura inferiori al limite di rilevabilità. I prelievi effettuati nei pozzi a valle di San Grato evidenziano invece una rapida riduzione delle concentrazioni, da 15 volte fino a 50, in funzione della distanza, con valori in ogni caso sempre inferiori a 10 nanogrammi per litro. I prelievi effettuati presso i due punti della rete idrica comunale hanno evidenziato valori sempre inferiori al limite di rillevabilità analitica. Il confronto tra i dati acquisiti durante la campagna 2009 con quelli misurati durante le indagini 2001-2002 evidenzia una sostanziale diminuzione della concentrazione di Diazepam.
Acido Clofibrico
Anche in questo caso le massime concentrazioni si riscontrano all'interno della Euticals, mentre in tutti gli altri pozzi monitorati e nei punti di rete idrica i valori sono risultati inferiori al limite di rilevabilità analitica.
Tilosina
Questa sostanza è stata riscontrata in concentrazioni bassissime, nell'ordine di qualche nanogrammo per litro, esclusivamente in due pozzi della Euticals, mentre in tutti gli altri pozzi e nei punti di rete idrica è risultata assente al metodo di determinazione.
Considerazioni tossicologiche
Considerato che i livelli delle sostanze riscontrate risultano nettamente inferiori a quelli rilevati nella precedente indagine del 2002, si confermano le valutazioni già espresse, ovvero l'ininfluenza tossicologica delle concentrazioni delle sostanze rilevate.
Conclusioni
I risultati analitici della campagna svolta a ottobre 2009 hanno consentito di individuare un'area con la massima concentrazione delle sostanze ricercate (ditta Euticals in località San Grato), in cui sarà necessario eseguire approfondimenti per la ricerca definitiva della sorgente e la messa in opera dei necessari interventi. Le concentrazioni al di fuori di tale sito decrescono rapidamente, con valori sempre inferiori al limite di rilevabilità analitica per acido clofibrico e tilosina e valori sempre inferiori a 10 nanogrammi per litro per il Diazepam, con una significativa riduzione rispetto ai valori riscontrati nel 2002.
Nei punti di rete idrica dell'acquedotto di Lodi le sostanze ricercate sono risultate sempre assenti al metodo di determinazione analitica. Tutti i valori di concentrazione riscontrati risultano comunque non rilevanti dal punto di vista tossicologico.
Alla luce dei risultati analitici ottenuti e sulla base delle considerazioni tossicologiche sopra riportate, non si ritiene pertanto che sussistano rischi ambientali e sanitari.
"I risultati di questa indagine - dichiara il sindaco, Lorenzo Guerini - assicurano l'assenza di rischi di contaminazione dell'ambiente e di pericoli per la salute della popolazione, evidenziando che i valori registrati una decina di anni fa, già all'epoca considerati innocui, si sono nel frattempo ulteriormente ridotti. Ripetere gli accertamenti è stato comunque giusto e utile, in base ad un ovvio criterio di precauzione: aver approfondito la conoscenza della situazione ci permette di affermare che non ci sono motivi di preoccupazione e ci consente ora di proseguire comunque nella ricerca della sorgente originaria della dispersione nella falda acquifera di queste sostanze. Ringrazio pertanto Arpa e Asl per la collaborazione e per la consueta professionalità e competenza con cui hanno svolto l'indagine".
(03.03.2010)