Ottenere dalle autorità competenti la conferma della validità delle analisi eseguite dall'Arpa, che escludono gravi contaminazioni ambientali e rischi per la salute della popolazione; chiedere agli enti preposti di valutare la possibilità di modificare il piano di emergenza, per estendere le misure di precauzione alle più vicine zone residenziali; promuovere incontri con la dirigenza dello stabilimento per favorire la conoscenza dell'attività svolta, delle sostanze utilizzate e del loro smaltimento.
Sono i tre impegni assegnati dal consiglio comunale al sindaco sulla questione della Baerlocher, in forza di un Ordine del Giorno approvato all'unanimità al termine del dibattito svoltosi ieri in aula, preceduto dalle comunicazioni sull'incidente del 13 gennaio effettuate dal sindaco stesso, dal comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, dal direttore della sede di Lodi dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente, dal responsabile del servizio d'igiene dell'Azienda Sanitaria Locale e dal direttore dello stabilimento.
In apertura, il sindaco Lorenzo Guerini ha riepilogato gli eventi (lo scoppio di un reattore contenente una miscela di benzoato di zinco e resine, con conseguente sviluppo di un incendio ed il ferimento, fortunatamente non grave, di tre lavoratori), illustrando le procedure delle operazioni di soccorso (lo spegnimento dell'incendio da parte dei Vigili del Fuoco, l'isolamento dell'area attorno allo stabilimento, l'assistenza al personale evacuato) e dando notizia dei successivi risultati delle analisi sull'inquinamento prodotto dall'incidente (valori di metalli nelle acque e nel terreno inferiori ai limiti di legge e nessun scostamento delle concentrazioni nell'aria di polveri sottili). Tutti questi aspetti sono poi stati dettagliatamente sviluppati, per le rispettive competenze, nei successivi interventi delle varie autorità e della direzione dello stabilimento, in quest'ultimo caso anche con riferimenti alle prospettive di continuità produttiva e tutela dell'occupazione.
"Quanto si è verificato il 13 gennaio - ha sottolineato il sindaco - richiede da parte dell'amministrazione comunale il massimo impegno a cercare e ottenere le risposte alle tante domande che la città continua giustamente a porsi. Innanzitutto, capire esattamente cosa è successo e quale sia stato il fattore che ha determinato lo scoppio del reattore; quindi, approfondire gli accertamenti sulle possibili contaminazioni ambientali; infine, analizzare le procedure di intervento in caso di incidente, sia all'interno che all'esterno dello stabilimento, per stabilire se siano state efficaci e sufficienti o se necessitino di modifiche, soprattutto per quanto riguarda il perimetro dell'area soggetto a misure di emergenza e le informazioni alla popolazione sul comportamento da tenere. Quella della Baerlocher è una presenza con cui la città convive da quasi 40 anni, in un rapporto che è regolato da leggi e normative che stabiliscono le condizioni per il funzionamento della fabbrica, le misure di prevenzione del rischio e le regole di comportamento da osservare nel malaugurato caso di incidenti. La città ha il diritto di sapere se questa presenza, che rappresenta anche una importante fonte di occupazione, con circa 100 dipendenti, è compatibile con la tutela della salute della popolazione e se l'esperienza del 13 gennaio, che ha destato forte preoccupazione, non debba indurre le autorità, ciascuna per la propria parte di competenza, a rivedere regole, strumenti e modalità che possano far sì che la presenza della Baerlocher non costituisca una minaccia e non sia percepita come tale".
(28-01-2010)