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Domeniche in concerto con Matteo Pinna

Domenica 23 marzo | Ore 17.00
Salone della Associazione Musicale "F. Gaffurio" APS (via Solferino 20)
Ingresso simbolico 1€

 

Biografia di Matteo Pinna

Nato a Orbetello nel 2005, inizia lo studio del pianoforte a Roma all’età di 11 anni. In breve tempo raggiunge notevoli progressi grazie all’incontro, nel 2019, con Vincenzo Balzani, sotto la cui guida continua ancora la sua formazione. E' vincitore di numerosi primi premi in concorsi pianistici Nazionali e Internazionali; è finalista al “Concorso Pianistico Steinway” 2023. Dal 2019 frequenta le Masterclass di Balzani, Andaloro, Dvorkin, Raskin e Bogdanov, presso il "Tadini International Piano Campus" di Lovere e la Masterclass tenuta da Morales a Laveno Mombello. Matteo Pinna è stato selezionato per la Masterclass di musica da camera per fiati e pianoforte organizzata dalla "Andrea Bocelli Foundation" e tenuta da Vincenzo Balzani presso l’Accademia di Musica “Franco Corelli” di Camerino. Nel 2022 il debutto con orchestra eseguendo il Concerto di Mozart K488 presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel 2023 suona in concerto in diretta radiofonica per “La stanza della Musica” di Radio Rai 3. Si esibisce a Roma al Teatro Marcello per i “Concerti del Tempietto”, all’Auditorium del Gonfalone e al Teatro Palladium. Nel 2021 e nel 2023 tiene un suo recital a Leon (Spagna) nella stagione di concerti per “Giovani Interpreti”, organizzato dalla Fundacion Eutherpe. Partecipa al “Monferrato Classic Festival” edizione 2022 e 2023, al Festival Piano City Milano nel 2022, 2023 e 2024 con la maratona pianistica di Pianofriends. Nel 2023 partecipa alla X edizione del "Piano Loop Academy & Festival Music Masterclass" di Split (Croazia) seguendo le lezioni di Vincenzo Balzani e Natalia Trull. Nel 2024 si esibisce a Grosseto per lo "Scriabin Concert Series" e a Scansano per il "Morellino Classic Festival". Collabora ai progetti dell’Associazione Pianofriends: “Romanzo famigliare di un genio universale” serie pubblicata da Pianosolo.it per celebrare il 250° anno dalla nascita di Ludwig van Beethoven e “Rachmaninov’s Story”, la maratona pianistica dedicata ai 150 anni dalla nascita di Rachmaninov. E’ attualmente iscritto al Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano.


Il programma

 

L. van BEETHOVEN (1770 - 1827)
Sonata n. 26 in Mi bemolle maggiore
op. 81a "Les Adieux"
Das Lebewohl (L'addio) - Adagio, Allegro
Die abwesenheit (L'assenza) - Andante espressivo
Das Wiedersehen (Il ritorno) - Vivacissimamente

La Sonata per pianoforte op. 81a è l'unica sonata pianistica e una fra le pochissime composizioni del catalogo beethoveniano per le quali l'autore abbia previsto una precisa e dichiarata idea programmatica. Si può pensare che protagonista della traccia programmatica fosse la cosiddetta "immortale amata"; ma è indubbio che la Sonata sia stata pensata in diretto riferimento alla partenza e al ritorno da Vienna dell'Arciduca Rodolfo d'Austria (dedicatario dell’opera), costretto ad allontanarsi dalla capitale per la guerra austro-francese dell'aprile-ottobre 1809.


A. BERG (1885-1935)
Sonata in si minore op.1

Composta tra il 1907 e il 1908 (il compositore aveva ventitré anni), rielaborata nel 1920, la Sonata per pianoforte, la sola scritta da Berg, nacque durante il periodo di apprendistato alla scuola di Schoenberg. I materiali che il giovane Berg riversa in questa composizione derivano direttamente dalla esperienza schoenberghiana; ciononostante la complessità dell'armonia si arresta alle soglie della rottura della tonalità, emblematicamente rappresentata dai due diesis posti in chiave all'inizio e mantenuti fino alla conclusione in si minore.


R. SCHUMANN (1810-1856)
Studi sinfonici op. 13
Tema - Andante
Etude I (1° variazione) - Un poco più vivo
Etude II (2° variazione) - Andante
Etude III - Vivace
Etude IV (3° variazione) - Allegro marcato
Etude V (4° variazione) - Scherzando
Etude VI (5° variazione) - Agitato
Etude VII (6° variazione) - Allegro molto
Etude VIII (7° variazione) - Sempre marcatissimo
Etude IX - Presto possible
Etude X (8° variazione) - Allegro con energia
Etude XI (9° variazione) - Andante espressivo
Etude XII (Finale) - Allegro brillante 
(dal tema di Marschner)

"Studi sinfonici" è la versione abbreviata di "Studi di carattere orchestrale", perché l'ampliamento delle possibilità coloristiche, provocato dall'adozione generalizzata delle barre e placche metalliche di tensione e della copertura del martelletto in feltro (invece che in pelle), portava il pianoforte a rivaleggiare con l'orchestra. Negli Studi sinfonici Schumann adottò in larga misura disposizioni dell'evento sonoro tipiche dell'orchestra, e poi dell'organo (Studio n. 8), ed infine... del pianoforte (Studio n. 11): il nuovo pianoforte, in altre parole, poteva fare ciò che faceva l'orchestra, ma poteva anche andar oltre l'orchestra, scoprendo un nuovo territorio di sovrapposizioni di sonorità limpide e di macchie sonore indistinte. Il tema su cui si basano gli Studi è opera del barone Ignaz Ferdinand von Fricken, musicista dilettante e padre adottivo di quella Ernestine von Fricken con cui Schumann si era fidanzato nel 1834. Il finale è invece costruito su un tema del musicista Heinrich Marschner.


M. RAVEL (1875-1937)
La Valse


L'idea di scrivere «un grande valzer, una sorta di omaggio alla memoria del grande Strauss, non Richard, l'altro, Johann» balenò a Ravel nel 1906. Scritto per pianoforte e in seguito strumentato per orchestra "La Valse" divenne uno dei brani più amati del repertorio sinfonico. Il musicologo Piero Rattalino, citando il pianista Glenn Gould che riteneva la versione pianistica di Ravel in complesso mediocre, provocatoriamente solleva un problema: "La versione per pianoforte di Ravel è intangibile, è da integrare, è da sostituire"?