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Domeniche in concerto con Enrico Mazzola

Domenica 23 febbraio | Ore 17.00
Salone della Associazione Musicale "F. Gaffurio" APS (via Solferino 20)
Ingresso simbolico 1€

 

Biografia di Enrico Mazzola

Nasce nel 1997 e inizia lo studio del pianoforte all’età di nove anni. Studia presso l' Associazione musicale “Guido d’Arezzo” di Melzo e supera brillantemente gli esami al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. E’ vincitore di primi e secondi premi in concorsi nazionali e internazionali. Ha conseguito il diploma accademico di I livello nel mese di Luglio 2020 al Conservatorio di Milano, sotto la guida della Prof.ssa Silvia Limongelli, dopo aver superato la prova finale con il massimo punteggio. Si è perfezionato con docenti e pianisti del calibro di Fabio Bidini, Giovanni Bellucci, David Witten e altri. Ha preso parte a festival o rassegne musicali quali “Piano Days Trieste” e “Piano City Pordenone” 2024. Attualmente frequenta l’ultimo anno di biennio per il conseguimento del diploma accademico di II livello presso il Conservatorio di Milano, sempre come allievo della Prof.ssa Silvia Limongelli.


Il programma

 

P.I. ČAJKOVSKIJ (1840-1893)
Dumka, op. 59

«Dumka», scena di villaggio russo, op. 59, scritta e pubblicata nel 1886 e dedicata ad A. F. Marmontel (pianista e compositore francese) può esser considerata una rapsodia su temi popolari russi e in questo senso si colloca in un genere molto in voga allora nella letteratura musicale di vari paesi. Solo apparentemente la struttura di questo brano risulta d'aspetto convenzionale mentre propone all'inizio e alla conclusione del lavoro un'idea melodica di tipo squisitamente russo, intrecciando vigorosi e dinamici motivi di danza.


S. RACHMANINOV (1873-1943)
Étude-Tableau, op. 39 n. 4

Rachmaninov fu un superbo virtuoso della tastiera e riversò innanzitutto nelle composizioni per pianoforte il suo mondo espressivo e il suo temperamento introverso, scontroso, incurante e quasi sprezzante verso ogni novità che fermentava nella vita musicale nel primo trentennio del Novecento. Un'idea del pianismo estroso, brillante e virtuosistico di questo musicista è condensata nel ciclo delle nove Études-tableaux dell'op. 39, scritte tra il 1916 e il 1917, poco prima che l'autore abbandonasse definitivamente la terra natia.


J.S. BACH (1685 - 1750)
Dalla Partita per violino BWV 1006

S. RACHMANINOV
Preludio - Gavotta - Giga

La produzione di Rachmaninov dedicata alle trascrizioni senza dubbio testimonia una devozione esplicita nei confronti di Liszt , maestro nella rielaborazione. La trascrizione della Partita BWW 1006 dimostra una felice mano nel genere della riscrittura violinistica e rappresenta una fedele revisione in grado di riportare alla memoria, con una certa nitidezza, il colore e la leggerezza della scrittura bachiana originale.


C.M. von WEBER (1786-1826)
Sonata n. 1 in Do maggiore, op.24
Allegro - Adagio - Menuetto - Rondò

Weber aveva ventisei anni quando compose la sua prima Sonata all'inizio del 1812. Le esigenze tecniche dell'opera erano così straordinarie che nonostante gli sforzi del compositore di insegnarla alla talentuosa dedicataria, la sua allieva granduchessa Maria Pavlovna di Weimar, la signora non riuscì mai a padroneggiarla. I quattro movimenti contengono sorprese a ogni svolta ma il più spettacolare è il finale, soprannominato da Weber l'Infatigable ma ora meglio conosciuto con il titolo che Alkan gli ha dato: Perpetuum mobile.


S. RACHMANINOV
Étude-Tableau, op. 39 n. 9