Home  /  Cultura, Sport e Turismo- Tutte le notizie / Mostra Mare d'inverno

DA MERCOLEDÌ 15 NOVEMBRE
A DOMENICA 3 DICEMBRE

EX CHIESA DELL'ANGELO
VIA FANFULLA, 22

ORARI
DA MARTEDÌ ADOMENICA
DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 12.30
DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 19.00


Mostra fotografica e pittorica

 a cura di Mauro Gambolò, collezionista d'arte moderna e del '900.

Mauro Gambolò è l'autore delle fotografie mentre le opere pittoriche sono di KIKOKO, pittore del Togo Kikoko (Kouevi-Akoe Ekoe Kokovi)

MAURO GAMBOLO'

Ciò che fa di una persona un artista non è tanto l’intenzione di dipingere, scolpire, fotografare, scrivere qualcosa di bello, quanto l’attenzione che permette di cogliere il bello anche in situazioni così ordinarie da essere persino banali. Non dando nulla per scontato, l’artista è in grado di percepire e assaporare il senso che freme in ogni cosa, anche la più comune e per questo inosservata.

Le fotografie di Mauro Gambolò risentono di questo spirito, giacché prestano attenzione a ciò che, stando sotto i piedi, è di solito considerato immeritevole di attenzione, quando non addirittura indecente. Gli antichi tragediografi mettevano in scena drammi che per la crudeltà delle vicende apparivano assurdi; ciò non di meno venivano rappresentati quasi presagendo nonostante tutto un senso che lo spettatore era incaricato di cogliere.
Con gentilezza, gli scatti di Gambolò ci porgono la stessa sfida: avrà un senso un dettaglio insignificante? Lo spettatore giudicherà in base al polso della sua attenzione.

Guardando con tatto strade e pavimenti, il fotografo si sofferma su particolari: segni, incisioni, ferite lasciate da piedi, macchine, e soprattutto dal tempo. Insomma, egli offre i risultati della sua ricerca di tracce. La traccia è sintomo di un’assenza: qualcuno è passato da qui, ma essa è pure paradossale annuncio di presenza, poiché il segno di chi è passato è tuttora qui. Forse un occhio attento sa pure attendere chi, passato, tornerà.

KIKOKO

Nato nel 1978 a Lomè (Togo), Kikoko vive a Milano. Dopo un percorso inizialmente sviluppato a contatto con i pittori nomadi del deserto, vive in età giovanile esperienze da ebanista, scultore e fabbricante di percussioni.
Giunge in Italia nel 2006 dopo aver presentato il suo lavoro in Francia e Germania. 

Un modo di raccontare la cultura africana, quella del Togo in particolare, attraverso i colori e la materia propri di questo paese. Pigmenti naturali, terre, mescolati con legno, stoffe, carte, sostanze dell'arte africana. E poi tinte che ricordano le bellissime notti africane. Kikoko racconta la gioia di vivere del suo popolo.     

Come molti aspetti delle culture nomadi africane, anche le esperienze pittoriche di Kikoko riflettono e trasformano cosmologie e tradizioni esposte alle diverse esperienze. 
Sostanzialmente le sue opere rivendicano luoghi condivisi, il senso di appartenenza a un tessuto sociale e culturale.