Differenziata al 42,5%: in due anni aumento di 5 punti
Nel 2009 la quota di raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto a Lodi il record storico, con un dato del 42,5 per cento, contro il 40,2 del 2008 e rispetto al precedente primato di 41,6, stabilito nel 2004 in corrispondenza dell'introduzione del sistema di separazione tra frazione secca e frazione umida.
"Un risultato positivo - commenta il sindaco, Lorenzo Guerini - che conferma la tendenza in atto dal 2007 e dimostra come le innovazioni nel sistema di raccolta avviate tra il 2008 ed il 2009 si siano rivelate efficaci, consentendo un sensibile miglioramento".
Dopo il "boom" del 2004 (quanto la separazione secco/umido aveva determinato un aumento di ben 10 punti in un solo anno, dal 31,5 al 41,6 per cento), nel 2005/2006 si era infatti verificata una flessione, che aveva portato alla perdita di oltre 5 punti (36,5), ora più che recuperata.
"Già nel 2007 c'era stati segnali di ripresa, ma per pochi decimali (37,3, più 0,9 per cento) - ricorda l'assessore all'ambiente, Simone Uggetti - Negli ultimi due anni, la decisione di riorganizzare il sistema di raccolta sul modello del conferimento integrale in cassonetto ha invece portato ad un aumento del 5,2 per cento. I primi effetti positivi di questa innovazione sono stati colti già nel 2008, quando la sperimentazione aveva riguardato solo un'area della città, seppur popolosa come quella del circondario di via San Fereolo e del Chiosino; nel 2009, la novità è stata progressivamente estesa al resto dell'area urbana (ad esclusione del centro storico e del Borgo Adda, dove il sistema è rimasto quello del porta a porta) con risultati considerevoli".
"E' importante sottolineare come il cambiamento delle modalità di raccolta dei rifiuti sia stato accompagnato da una serie di iniziative che hanno agevolato la corretta applicazione del nuovo sistema - afferma il sindaco - potenziando la dotazione di cassonetti (che attualmente in città ammontano a 550, di cui 200 per la frazione secca e 350 tra umido, carta, vetro e plastica) e fornendo alle famiglie nuovi contenitori per la separazione a domicilio delle varie tipologie di rifiuto domestico, oltre a periodiche distribuzioni di forniture gratuite di sacchetti in MaterBi per la raccolta dell'umido. L'amministrazione ha poi agito anche sul fronte dell'informazione e della sensibilizzazione, con una intensa campagna di comunicazione sul tema della raccolta differenziata e del decoro urbano. Ulteriore elemento di questa strategia è stato il potenziamento delle attività di controllo, con l'istituzione degli "ausiliari dell'ambiente" (218 le sanzioni comminate nel 2009 per abbandono abusivo di rifiuti e comportamenti in infrazione del regolamento di igiene) e l'attivazione di postazioni di videosorveglianza in corrispondenza di alcune piazzole ecologiche, in particolare quelle nelle zone più periferiche, soggette al fenomeno del "pendolarismo dei rifiuti", con ripetuti episodi di abbandoni di considerevoli quantità di rifiuti indifferenziati. La risposta della cittadinanza a queste novità è stata molto positiva, con un impegno davvero importante, di cui tutti dobbiamo essere soddisfatti e grati, perché ci avvicina all'obiettivo di una città sempre più pulita e ordinata. Da non trascurare, infine, l'aspetto economico della questione: una maggior quota di raccolta differenziata significa minori costi di conferimento agli impianti di smaltimento e quindi la possibilità di non gravare le famiglie di crescenti quote di copertura dei costi complessivi del servizio, già soggetti ad oscillazioni per altri fattori (carburanti, manutenzione mezzi, personale). Non è un caso, infatti, che negli ultimi tre anni la tassa rifiuti non abbia subito aumenti e che le stesse tariffe già in vigore in precedenza siano state confermate anche per il 2010".
Tra gli aspetti che emergono dalla consultazione dei dati sulla raccolta del 2009, da segnalare il calo della produzione di rifiuti, che sia in termini assoluti (24.340 tonnellate) che di quota per abitante (550 tonnellate anno) si attesta ai livelli più bassi dal 1999, probabile conseguenza di un diffuso calo dei consumi, legato alla situazione di crisi economica.
(15-01-2010)