Protagonista dell'edizione sarà James Taylor Quartet, padrino dell'acid jazz
Il capostipite dell'acid jazz, James Taylor, con il suo celebrato Quartet; il "mostro sacro" del blues italiano, Fabio Treves, con la sua trascinante band; il virtuoso chitarrista Francesco Piu, in una inedita versione in trio; le atmosfere ragtime del Tea Spoon Quartet. Il grande blues internazionale è ormai di casa a Lodi: lo sanno bene i bluesfan di tutta Italia ed il programma della quarta edizione della Winter Session del Lodi Blues Festival lo conferma ampiamente. Così, se sui palchi all'aperto disseminati in città d'estate, o nella suggestiva cornice del Teatro alle Vigne durante i rigidi inverni, sono già sfilati interpreti di caratura mondiale (da Corey Harris a Eric Bibb, da Jerry Portnoy a Otis Grand ed Ana Popovic, solo per citarne alcuni), il prossimo appuntamento riproporrà alcuni tra i migliori blues-act che hanno lasciato il segno nelle passate edizioni e delle stimolanti novità, nel solco della contaminazione e dell'evoluzione della black music, per poter dire ancora una volta che per due giorni Lodi è la capitale nazionale del Blues! L'avvio del festival, venerdì 6 febbraio, è affidato ad una delle più interessanti formazioni acustiche in circolazione, il Tea Spoon Quartet, che presenterà l'album Travellin, fresco di stampa, con il cuore immerso nel ragtime e nel Piedmont fingerstyle. Clou della serata sarà il ritorno a Lodi della leggenda del blues "made in Italy", la Treves Blues Band, per celebrare insieme al mitico armonicista Fabio Treves i suoi 35 anni di attività, passati per i palchi di mezzo mondo a soffiare il verbo del blues. Si continua sabato 7 febbraio, con un tuffo nel blues più accattivante, grazie alla voce e alla chitarra seicorde di Francesco Piu, che sarà di ritorno dall'International Blues Challenge di Memphis, dove è chiamato a rappresentare l'Italia per la categoria solo/duo. A Lodi, accompagnato dalla magica armonica di Davide Speranza e dal fantasista dei tamburi Pablo Leoni, si esibirà in un'inedita versione in trio. Direttamente da Londra, l'evento più atteso: a chiudere il festival sarà infatti l'inconfondibile suono dell'organo hammond di James Taylor, che con il suo Quartet, dopo aver scalato le classifiche mondiali come padrino dell'acid jazz, è approdato ad un funk senza tempo, grazie al sound della classica formazione a quattro (hammond-bassobatteria- chitarra) che rimanda ai fasti della Stax e rivisita le hit della Motown.
Info artisti:
www.trevesbluesband.com
www.teaspoon.it
www.francescopiu.com
www.jamestaylorquartet.co.uk
(15-01-2010)