Al di là del gioco di parole contenuto nel titolo, qui, gli argomenti umoristici superano le persone e gli avvenimenti per trasformarsi in autentiche frecciate satiriche sui tempi – e i contrattempi – che corrono e, quindi, un po’ su noi stessi.
Un incalzante alternarsi di monologhi e canzoni che si fa travolgente intreccio tra satira cantata e parlata, senza che una dimensione risulti estranea all’altra, così da suscitare la risata su temi non banali e stimolare nel divertimento qualche momento di riflessione.
Alberto Patrucco con la complicità di due musicisti – Dimitri Pugliese al basso e Jacopo Pugliese alle percussioni – in uno spettacolo teatrale coinvolgente, capace di armonizzare in modo insolito melodie e prosa, tra parole che suonano e musica che parla.
ALBERTO PATRUCCO, comedian, cantante e scrittore – noto per lo stile anticonformista e per la graffiante satira dei suoi monologhi – fa della sua voce profonda e della sua puntuale gestualità uno strumento tagliente e allo stesso tempo raffinato, centrando l’obiettivo di trattare temi inusuali per trascinare alla risata liberatoria.
La sua unica arma scenica è il linguaggio. Niente fronzoli né travestimenti. Soltanto la sua maschera naturale, duttile e vivacissima. La sua satira e il suo umorismo ad ampio raggio d’azione scavano con finezza nelle cose, nelle debolezze e nei comportamenti umani più che con cattiveria, con distaccato buonumore.
Con una sua personalissima strategia discorsiva, tratta un argomento, lo rivolta, creando vivissima attesa, per giungere, con arguzia e irresistibile comicità, a inaspettate conclusioni. Alberto Patrucco, come pubblico e critica testimoniano, è oggi uno degli attori più completi e rappresentativi del nostro cabaret.