L'8 agosto del 1956, nella miniera belga di Marcinelle, persero la vita 262 minatori, metà dei quali erano italiani.
Oggi,
in ricordo di quella tragedia, si celebra la Giornata del sacrificio
del lavoro italiano nel mondo: un'occasione per conservare memoria delle
speranze e delle sofferenze dei nostri connazionali in un tempo in cui
l'Italia era terra di emigrazione, ma anche un monito alla politica e
alla società affinché tengano sempre viva l'attenzione nei confronti del
diritto costituzionale al Lavoro.
Storie di sfruttamento, di
caporalato, di paghe ingiuste e di condizioni di lavoro insalubri e
insicure sono purtroppo la realtà anche oggi, non in luoghi lontani ma
proprio qui, nel nostro Paese; e pure il nostro territorio non è esente
da notizie di morti bianche.
Ciò ci deve spingere ad un impegno
costante affinché il lavoro sia per tutti lo spazio di realizzazione più
piena dell'essere umano, non un inferno nel quale trovare la morte o
nel quale la dignità dell'individuo viene calpestata.
Se così sarà,
il sacrificio dei caduti di Marcinelle e di tutti gli altri incidenti
sul lavoro in Italia e nel mondo, oggi e nel passato, non sarà stato del
tutto vano.