La collezione Paolo Gorini si trova all'interno dell'Ospedale Vecchio di Lodi. L'ingresso si apre sull'incantevole cornice del chiostro quattrocentesco, detto della Farmacia.

Nata nel 1981 come Museo Paolo Gorini venne da subito ospitata nella ex Sala Capitolare dell'Ospedale Vecchio. A partire dal 2008 i preparati sono esposti in un allestimento e realizzato, rispetto a quello ideato e realizzato da Antonio Allegri. Agli ambienti espositivi si è aggiunta una Sala Conferenze.

Paolo Gorini (1813-1881) fu un “irregolare” della scienza, a suo modo. Romantico, ancor più che Positivista, e contemporaneo alla temperie della Scapigliatura, venne spesso trasfigurato, in termini letterari, in veste di “mago” e di personaggio eccentrico, venendo così sottratto ad un'immagine più veritiera e ben lontana dal topos dello “scienziato pazzo”.

http://www.museogorini.com

Il punto di partenza ideale del percorso espositivo è il Museo Gorini, all’interno del quale vi sono cinque cicli di opere: Germina, Skin, Radicarsi, Papillon e Kura Halos.
Cinque installazioni a rappresentare le stagioni della vita: dalla nascita alla maturità, dalla morte alla rinascita, il cui unico punto fermo è il continuo mutamento.

Tutte le sculture sono infatti figure di metamorfosi: esili strutture arboree antropomorfe, all’interno delle quali si fa spazio la natura, che si tramutano in foglie (d’oro), farfalle o coralli, simboli per eccellenza del cambiamento.

In questa stessa sede avrà inoltre luogo, la sera dell’inaugurazione, la performance Post fata resurgo durante la quale una scultura realizzata in un particolare filato metallico prenderà fuoco producendo una miriade di scintille e lasciando intravedere parti del corpo, organi e filamenti venosi che accendono una continua reazione a catena.

Ne nascerà un’opera nuova, diversa – Micelio – che sarà poi collocata nella ex chiesa di Santa Chiara Nuova.