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Vittorio Carradore. L’emozione ritrovata nella tranquillità

Mostra antologica

L’Associazione Culturale Quinta Parete di Verona porta in mostra, presso lo Spazio espositivo Bipielle Arte, l’artista veronese Vittorio Carradore, tra i contemporanei più apprezzati per la particolare sensibilità nel racconto del paesaggio grazie a una straordinaria ricchezza cromatica e compositiva. Noto all’estero per la partecipazione collettive e personali in sedi pubbliche e private, l’artista è stato protagonista di prestigiose esposizioni presso Palazzo della Gran Guardia di Verona, Cà dei Carraresi di Treviso e Sala Comunale d’Arte di Trieste.

L’arte di Carradore, assolutamente moderna, ma pur sempre rispettosa della tradizione figurativa dell’arte italiana, è stata apprezzata da critici quali Francesco Butturini e Alessandro Mozambani. La mostra a Lodi presenterà il lavoro del significativo paesaggista veneto a testimonianza del valore universale dell’arte figurativa dedicata al paesaggio e alla raffigurazione di soggetti di tradizione campestre e familiare.


opera Prima neve
Prima neve
opera Autunno in Bolca
Autunno in Bolca
 
 
 
 

Breve curriculum dell’artista




Vittorio Carradore, si è formato come autodidatta. Ha frequentato i Corsi Liberi presso l’Accademia Cignaroli di Verona, sotto l’insegnamento di Franco Patuzzi.
Risiede e lavora in provincia di Verona, a San Bonifacio, dove è nato il 30 luglio del 1963. Risalgono ai primissimi anni ’80 le sue prime esposizioni in ambito locale.
Di li a poco ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali di pittura.
Numerose sono le mostre personali e collettive in diverse città d’Italia e all’estero, da Berlino a Budapest, fino a Sidney.
Sue opere si trovano in altrettante collezioni pubbliche e private.

 

Tra le principali esposizioni ne segnaliamo solo una piccola parte:
2018 – Sala Comunale d’Arte, Trieste
2017 – Casa dei Carraresi, Treviso
2015- Palazzo della Gran Guardia, Verona
2014- Collettiva “Broadway Gallery”, New York, 2014
2013- Collettiva Reuss Galerie di Berlino, 2013 2012-
Collettiva “Itaca Gallery” Verona, 2012
2012- Collettiva Galleria “Spazio Sei”, Verona, 2012
2012- 8° edizione Premio Carlo Dalla Zorza Milano, Primo premio 2012 2011 – Collettiva “ Aria d’Italia”, Codogno, 2011
2009 -Personale Fortezza Medicea del Girifalco di Cortona, Arezzo, 2009
2009 -Personale Spazioarte Pisanello, Verona, 2009
2008- Personale Galleria “Percorsi d’Arte” Casarano Lecce, 2008 2007 - Palazzo Toaldi Schio, Vicenza, 2007
2007- Personale Università Bocconi, Milano, 2007
2006- “Italiarts”, Istituto Italiano di Cultura, Helsinki, 2006 2005 - Personale Centro d’Arte Minerva, Perugia, 2005
2005- Collettiva Istituto Italiano di Cultura, Budapest, 2005
2004- Triveneto Arts Istituto Italiano Cultura di Vienna – Mostra personale
2003 – Galleria Esprit di Lecce – Mostra personale di Vittorio Carradore 2002 – Artisti italiani a Parigi
2001 – Museo di Selkuk in Turchia – Mostra collettiva 2001 – Expo Arte di Bari
2000 – Gallery Lido Pretty Beach a Sidney (Australia) – Mostra collettiva 1999- Palazzo Thiene di Vicenza – Mostra personale di Vittorio Carradore
1999- Sala delle Maschere di Vicenza - Mostra personale di Vittorio Carradore
1998 - Officina dell’Arte di Verona – Mostra personale di Vittorio Carradore
1997 – Premio Concorso Internazionale Pittura e Scultura di Piombino 1996 - Galleria d’Arte “Studio d’Arte” di Venezia – Mostra Personale
1994 – Palazzo degli Affari di Firenze – Mostra Collettiva 1993 – Palazzo della Gran Guardia – Mostra Collettiva

 
 
opera Porcellane
Porcellane
opera Campo di grano
Campo di grano
 
 
 

Dice la critica di lui… (alcuni stralci)

Puoi esporre in America, e magari nel paese dove vivi in pochi conoscono la tua arte. Un paradosso che ben potrebbe raccontare la parabola artistica di Vittorio Carradore, pittore sambonifacese che con le sue opere si sta facendo apprezzare anche oltre i confini nazionali. Carradore, sambonifacese doc e classe 1963, è pittore fin da quando, ancora bambino, sente forte l’attrazione verso pennello e tavolozza; quando, in 5° elementare, si cimenta per la prima volta con i colori ad olio. Carradore è un autodidatta: se si eccettuano alcuni corsi seguiti all’Accademia Cignaroli, ho poi sempre fatto del lavoro e della tela la miglior palestra. “Ho affinato la mia tecnica – prosegue l’artista- a suon di errori e cancellature; ora la mia è una pittura semplice e diretta, di quelle che parlano dritte al cuore dello spettatore, senza costringerlo a peripezie intellettuali per capirne il senso”. A certificare il valore della pittura di Carradore sono arrivate numerose soddisfazioni: la vittoria nel 2012 del Premio “Della Zorza”, presso la storica galleria Ponte Rosso di Milano. Altre sue opere, scoperte e ammirate durante la Biennale di Asolo del 2012, sono state selezionate per essere esposte, nel prossimo marzo anche alla Broadway Gallery di New York. Oggi Carradore espone anche presso la Galleria Arcobaleno di San Bonifacio e presso la Ponte Rosso di Milano.
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Presentata da Francesco Butturini, si è inaugurata la scorsa settimana, presso “L’officina d’arte” in corso Portoni Borsari, la personale di Vittorio Carradore, giovane artista che, cogliendo il paesaggio, propone una figurazione ricca di significato. Nell’emblematico titolo del catalogo (Memorie di futuro) si legge quel passato proiettato al domani, una traccia artistica che sembra felicemente colta da Vittorio Carradore. L’artista non ricerca la luce in senso accademico, le nuvole che spesso accompagnano gli ultimi piani divengono solo masse coloristiche che vanno all’infinito, nei primi piani spesso si disegnano alti pali che contribuiscono a interrompere la continuità cromatica del descritto. Nelle nature morte come nel paesaggio l’artista non descrive ma fa solo intuire il messaggio. L’autore non propone mai una soggettistica scontata: i tagli prospettici sono estremamente personali; nel caso di un soggetto ovvio, l’artista trasforma attraverso il pennello solo il sentimento. I particolari dell’architettura divengono motivo di cromia: nella tavolozza di Carradore, i colori non sono mai puri e il descritto talvolta rasenta il simbolo. Con pochi tocchi giunge alla conclusione dell’opera. La struttura pittorica si identifica attraverso un cromatismo suggerito da una sicura impostazione formale del racconto. Nelle tele il colore di recentemente scomparso, che ben aveva visto in Carradore quel prosieguo di un intendere il paesaggio veneto, che sembra incarnare il messaggio di Gino Rossi, di Poggioli, di Pigato, di Kessler: tocchi di simili per uno stesso fine.
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(21/02/2022)