GIOVEDI' 27 GENNAIO - ORE 21.00
In diretta sulla piattaforma Zoom:
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e sulla pagina Facebook del Comune di Lodi
Introduce
Lorenzo Maggi
Vicesindaco di Lodi
Relatori
Ugo Volli
Professore onorario di Semiotica e giornalista
Davide Riccardo Romano
Direttore del Museo della Brigata Ebraica
Alessandro Litta Modignani
Giornalista, Presidente dell'Unione delle Associazioni pro Israele
In una società sempre più povera di simboli e ricorrenze condivise, qual è il vero significato del Giorno della Memoria? Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, un evento così tragico che ha cambiato la storia dell'umanità, ma che discorso dopo discorso, retorica dopo retorica rischia di diventare un omaggio astratto e inflazionato. Ugo Volli analizza i significati attribuiti negli anni a questa ricorrenza evidenziandone i fraintendimenti, le ipocrisie, ma anche le banalizzazioni e i ribaltamenti di prospettiva che sfociano, nei casi estremi, nel negazionismo. Perché la memoria può essere liberatoria e costruttiva se si esercita sulla capacità di vedere, ricostruire e ricordare il meccanismo dettagliato di una vicenda, non sulla sua generalizzazione o universalizzazione - che in definitiva significa banalizzazione.
È professore universitario e giornalista. Ha insegnato a lungo all’Università di Bologna, nel gruppo di Umberto Eco, e da una quindicina d’anni all’Università di Torino, dove dirige il Centro di ricerca della comunicazione. Ha insegnato Semiotica, Filosofi a del linguaggio, Sociologia della Comunicazione. Si è sempre occupato di comunicazione: politica, artistica, religiosa, sociale, di moda ed economica. Ha insegnato spesso all’estero. È stato insignito di vari premi, fra cui una laurea honoris causa della New Bulgarian University. Si è occupato molto di cultura industriale, collaborando con consulenze di comunicazione con varie aziende ed enti pubblici e allestendo alcune grandi mostre al Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli (Torino) sulla storia della pubblicità italiana, sui cent’anni dell’industria torinese, su Carosello. Ha scritto di teatro, comunicazione, cultura su “la Repubblica”, “L’Europeo”, “Epoca”, “L’Espresso”, “Il Mattino” e altri giornali italiani ed europei.
È membro del comitato scientifico di Vs – quaderni di studi semiotici; dirige la nuova serie della rivista di studi sulla comunicazione Lexia (rivista di classe A Anvur, classificata in Scopus) e la relativa collana di libri. Si è occupato lungamente di geopolitica e politica del Medio Oriente.
Ha pubblicato oltre una ventina di libri tradotti in molte lingue. Si ricordano: Domande alla Torà (L’Epos 2012), Diario di un assedio (Proedi, 2016), Periferie del senso (Aracne, 2016), Il resto è interpretazione. Per una semiotica delle scritture ebraiche (Belforte Salomone, 2019), Discutere in nome del cielo. Dialogo e dissenso nella tradizione ebraica (Guerini e Associati, 2021).
Dopo varie esperienze nei movimenti giovanili ebraici nel 1994/95 viene eletto presidente dell'Unione Giovani Ebrei Italiani.
È poi estensore nel 2002 del primo documento comune tra cattolici, ebrei e musulmani: "Identità diverse uguali diritti".
La sua prima esperienza nei media è tra il 2002 e il 2003 come conduttore della rubrica settimanale "Medio oriente senza veli", presso il Circuito Radio Cristiane.
Dal 2005 scrive commenti per La Repubblica – Milano. Suoi interventi sono inoltre stati ospitati negli ultimi anni su diversi quotidiani, tra i quali Il Giornale, Il Foglio, Il Corriere del Ticino, Dagospia.
Dal 2008 al 2013 è poi autore e conduttore televisivo per Odeon Tv, Lombardia Channel e Telenova dove si è occupato di temi che vanno dalla politica ai libri, passando per la finanza.
Nel 2015 assume la carica di Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Milano, portando le "Pietre d'Inciampo" a Milano. Terminato il mandato, nell'aprile del 2018 è stato tra i fondatori del Museo della Brigata Ebraica di Milano di cui è attualmente direttore.
Ha pubblicato: Romanzo padano. Da Bossi a Bossi. Storia della Lega (Sperling & Kupfer, 2008), Echi di Storia tra Memoria e Ricordo (2012), Le reti dei nuovi antisemiti (Società Europea di Edizioni S.p.A, 2017).
Alessandro Litta Modignani (1954) è un giornalista milanese. Da ragazzo ha militato per cinque anni nella Gioventù liberale (1969-1974) poi è stato per 40 anni militante ed esponente del Partito Radicale (1974-2013). È stato consigliere regionale in Lombardia nella legislatura 2000-2005. Nel febbraio 2017 ha fondato l'Associazione milanese pro Israele, una delle maggiori in Italia, che tutt'ora presiede. Scrive regolarmente recensioni di saggi e romanzi per il quotidiano Il Foglio.